Quali sono le migliori agenzie badanti?
Molte famiglie cercano supporto per la ricerca e la gestione di badanti, come trovare le migliori agenzie badanti?
Ti trovi per la prima volta ad avere bisogno dei servizi di una badante per un familiare vicino, ma le variabili da tenere in considerazione (dalla procedura di selezione alla scelta del contratto da sottoporre alla badante) ti sembrano troppe e non riesci ad orientarti.
Sommario:
Niente panico: in questo articolo troverai tutte le informazioni necessarie a gestire una badante, dalla ricerca della professionista dell’assistenza anziani più adatta alle tue esigenze fino a consigli pratici per districarsi nelle fasi critiche del rapporto lavorativo, come i casi di licenziamento o vertenza sindacale.
Leggi gli articoli della categoria
Prima di iniziare ad attivarsi nella ricerca di una badante, la prima fase (per nulla scontata) del percorso che porterà una famiglia ad assumere una badante per il proprio anziano è quella di essere consapevoli delle reali esigenze dell’anziano.
Nella nostra esperienza ultra decennale abbiamo capito che spesso per le famiglia non è facile né automatico, infatti, capire che il reale livello di autosufficienza del proprio familiare e che quest’ultimo potrebbe aver bisogno di una badante per ricevere il sostegno necessario durante le proprie giornate altrimenti trascorse da solo e senza la necessaria sicurezza.
Tra i principali momenti o segnali che spesso determinano l’inizio della ricerca di una badante troviamo:
Si tratta di momenti che spesso contribuiscono tuttavia a rendere evidenti delle condizioni che in realtà erano presenti già in precedenza.
Nel caso del ricovero, ad esempio, spesso si pensa che una persona sia diventata non autosufficiente a seguito del periodo trascorso in ospedale, ma invece è il ricovero che è stato causato dall’insorgere di una non autosufficienza già presente.
Come allora capire che è arrivato il momento di assumere una badante? Sono 7 campanelli di allarme che ti lancia il tuo anziano.
Si tratta di:
Queste sette situazioni concrete potrebbero rappresentare dei veri e propri segnali che è arrivato il momento di assumere una badante anche se nella vita del tuo familiare anziano non si è ancora verificato nessun evento particolare che ti faccia rendere conto in maniera evidente di questa necessità (e che, a questo punto, è possibile evitare prevenendo questo tipo di situazioni).
👉 Per approfondire, ti consigliamo il nostro articolo per Capire che è il momento di assumere una badante.
Una delle principali difficoltà per la famiglia, visto il delicato stato emotivo in cui ci si può trovare quando si arriva ad aver bisogno della badante, è quello di iniziare facendo i passi giusti.
Proprio per questo, il nostro consiglio è di partire facendo chiarezza e, solo dopo aver ripreso uno stato emotivo tranquillo ed efficace ed aver creato il proprio progetto di assistenza, grazie al quale diventa chiaro cosa cercare, arriva il momento di capire dove cercare.
👉 Per approfondire, ti consigliamo il nostro articolo su Come cercare la badante giusta per la tua famiglia.
Una volta comprese le necessità della persona anziana che la badante dovrà accudire, inizia la ricerca. Ma qual è il luogo più opportuno in cui cercare una badante?
Quello dell’assistenza domiciliare agli anziani è un ambito che ha bisogno di molta fiducia, ed è per questo che il 70% delle famiglie italiane tende ad affidarsi al passaparola. Il ragionamento è chiaro: se i miei conoscenti (familiari, amici, medico di base, farmacista, ecc.), di cui ho una buona reputazione, mi segnalano positivamente la badante che loro stessi hanno assunto, o che conoscono e sanno come lavora, è normale che questa andrà bene anche per le esigenze della mia famiglia.
Tuttavia, le statistiche dicono che la maggior parte delle famiglie che si è affidata a questa modalità di ricerca della badante, dopo pochi mesi si dichiara pentita della scelta. Perché?
I motivi sono principalmente 5:
Analogamente, la stessa cosa può succedere con altri tipi di passaparola, come quello che avviene tramite la parrocchia o associazioni benefiche che di frequente segnalano badanti in cerca di lavoro.
👉 Per approfondire, ti consigliamo il nostro articolo su Dove cercare la badante giusta.
Veniamo infine alle innumerevoli e variegate agenzie per badanti: da quelle piccole, presenti in un solo posto con vetrina su strada, ai grandi marchi con decine di sedi su tutto il territorio nazionale, alle agenzie online.
Di chi ci si può fidare? Quali sono le migliori agenzie badanti? Ed in che modo queste rappresentano una tutela in più, sia per la famiglia che per la badante assunta?
Il requisito base per ritenere affidabile un’agenzia badanti è l’autorizzazione da parte del Ministero.
È importante infatti partire dal presupposto che quello di badante è un lavoro subordinato per definizione, e in quanto tale per essere assunta correttamente la badante deve essere sottoposta al Contratto Collettivo Nazionale Colf e Badanti.
Chi può applicare questo contratto? In Italia sono solo due i soggetti che possono farlo:
Un aspetto fondamentale, dunque, da tenere in considerazione quando si decide di rivolgersi ad un’agenzia badanti è che quest’ultima sia autorizzata dal Ministero.
Come fare a capirlo? Tutte le Agenzie per il lavoro sono obbligate a indicare sul proprio sito il numero di autorizzazione, ma in alternativa è possibile controllare sul sito di ANPAL, l’ente ministeriale preposto dove sono registrate tutte le Agenzie autorizzate.
👉 Per approfondire, ti consigliamo il nostro articolo sulle Migliori agenzie per badanti.
Ma quali sono i vantaggi di rivolgersi ad un’agenzia badanti? Per la famiglia, il valore aggiunto principale dato da un’agenzia è quello di non dover gestire direttamente il rapporto di lavoro con la badante.
Non essendo infatti la famiglia abituata a gestire il ruolo che essere un datore di lavoro comporta, l’agenzia badanti sopperisce a questa problematica:
👉 Per approfondire tutti i vantaggi della somministrazione di lavoro attraverso le agenzie badanti, ti consigliamo il nostro articolo su Come l’agenzia badanti tutela al 100% la famiglia e la badante.
Abbiamo affrontato il tema della ricerca della badante, elencando i punti fermi e le caratteristiche essenziali che devono essere presenti quando si ha bisogno di una tale figura per una situazione delicata come quella di un’anziano non più totalmente autosufficiente.
Consapevoli che affidarsi totalmente al passaparola è molto rischioso, e che le agenzie autorizzate dal Ministero sono una risorsa da non sottovalutare quando bisogna assumere una badante, come funziona la fase di selezione?
Come per qualsiasi altra professione, è fondamentale il momento del colloquio di lavoro con la badante. Per affrontarlo al meglio, abbiamo stilato una lista di 7 cose da fare sempre prima di un colloquio di lavoro con una badante:
👉 Se vuoi approfondire, ti consigliamo il nostro articolo su Come selezionare la badante giusta per la tua famiglia.
Fino ad ora ci siamo concentrati su aspetti importantissimi da tenere in considerazione nella fase di ricerca e selezione di una badante che, tuttavia, non riguardavano il tema economico.
Per una famiglia, si sa, l’assunzione di una badante rappresenta un costo non indifferente. A questo proposito, nel momento in cui emerge questa nuova necessità è importante tenere a mente che esistono almeno due forme di sostegno per chi assume una badante:
Nel primo caso, ci riferiamo al Fondo Nazionale per la non autosufficienza (FNA), istituito dal Governo italiano nel 2006 che, ogni anno, distribuisce risorse con specifici criteri alle singole Regioni, che a loro volta stabiliscono tempi e modi per la distribuzione di questi fondi alle persone con disabilità, che siano bambini, adulti o anziani.
👉 Per approfondire, ti consigliamo il nostro articolo sui Contributi regionali per assistenza anziani.
Nel caso delle detrazioni e deduzioni fiscali nella dichiarazione dei redditi, invece, si tratta di interventi inseriti all’interno del TIUR.
Questo infatti stabilisce che chi assume direttamente il personale domestico o si avvale di una Agenzia per il Lavoro autorizzata dal Ministero ha diritto a due misure di sgravi fiscali in fase dichiarazione dei redditi (730):
Nel primo caso, le spese sostenute per gli addetti all’assistenza personale nei casi di “non autosufficienza” del disabile nel compimento degli atti della vita quotidiana sono detraibili dall’Irpef nella misura del 19% della quota massimo di € 2.100 all’anno, per redditi non superiori ai € 40.000.
La seconda misura riguarda invece i contributi versati alla badante: la deduzione abbassa l’imponibile IRPEF del datore di lavoro della badante fino all’importo massimo di 1.549,37 euro.
👉 Per approfondire, ti consigliamo il nostro articolo sulle detrazioni e deduzioni per colf e badanti.
Abbiamo affrontato nel dettaglio la fase preliminare al rapporto di lavoro con la badante, fatta di ricerca, selezione e soprattutto della necessità di informarsi su tutto ciò che riguarda il mondo delle badanti, dalle agenzie ai contributi fiscali.
È ora invece di affrontare una delle fasi più importanti del rapporto lavorativo: il momento di assumere una badante.
Prima di parlare di contratto nazionale e delle diverse variabili esistenti in materia di retribuzione, impegno orario, ferie, malattia e licenziamento, vogliamo soffermarci su una fase ancora preliminare all’assunzione a tutti gli effetti della badante, quella cioè del periodo di prova.
Come tutti i lavoratori dipendenti, infatti, anche per la badante è previsto dal contratto un periodo di prova minimo, che nella maggior parte dei casi è di 8 giorni di lavoro effettivo, che sale a 30 giorni in caso di badante convivente, superati i quali il lavoratore si ritiene confermato a tempo indeterminato.
Il periodo di prova deve essere pertanto sempre inserito nella lettera di assunzione del lavoratore, firmata da entrambe le parti, e durante il periodo di prova sia il lavoratore, sia il datore di lavoro possono interrompere il contratto senza bisogno di preavviso, pagando al lavoratore solo le ore effettivamente svolte fino a quel momento.
👉 Se vuoi saperne di più, ti consigliamo il nostro articolo su Come gestire il periodo di prova della badante.
Veniamo ora agli obblighi che, in primo luogo, riguardano il contratto a cui sono sottoposte le badanti assunte regolarmente.
Il Contratto Collettivo Nazionale per Colf e Badanti è un accordo stipulato tra le associazioni datoriali e i sindacati dei lavoratori che regola le condizioni di lavoro, i diritti e i doveri dei lavoratori domestici, come appunto colf e badanti. Questo contratto definisce vari aspetti del lavoro domestico, tra cui orari di lavoro, ferie, retribuzioni minime, tredicesima mensilità, permessi retribuiti e altro.
È importante consultare sempre l’ultima versione del Contratto Collettivo Nazionale per Colf e Badanti per essere a conoscenza di tutti i diritti e doveri che regolano la professione.
Il contratto, infatti, stabilisce le retribuzioni minime che i datori di lavoro devono garantire ai lavoratori domestici, tenendo conto del livello di esperienza e delle mansioni svolte.
Vengono definiti inoltre gli orari di lavoro standard e straordinario, così come le modalità di calcolo delle ore lavorative e dei riposi settimanali.
Partiamo dalla base: nel CCNL, come in tutti i contratti di lavoro di tutti i settori, sono previsti diversi livelli, a cui corrispondono diverse mansioni, responsabilità e di conseguenza stipendi.
I livelli contrattuali del CCNL Colf e Badanti sono descritti all’Art. 9 e sono quattro: A, B, C, D. A ciascuno di questi livelli corrisponde anche un livello “Superiore”, che riguarda proprio l’assistenza alla persona. Avremo quindi i livelli AS, BS, CS e DS.
La prima attenzione da porre, dunque, è che il livello con cui si inquadra una badante al momento dell’assunzione sia di tipo “Super”, proprio perché sarà quello in linea con i lavori di cura degli anziani.
Livello | Mansioni |
Livello A Super (AS) | Addetto alla compagnia. Svolge esclusivamente mansioni di mera compagnia a persone adulte autosufficienti, senza effettuare alcuna altra prestazione di lavoro. |
Livello B Super (BS) | Assistente familiare che assiste persone autosufficienti, ivi comprese, se richieste, le attività connesse alle esigenze del vitto e della pulizia della casa ove vivono gli assistiti. |
Livello C Super (CS) | Assistente familiare che assiste persone non autosufficienti (non formato), ivi comprese, se richieste, le attività connesse alle esigenze del vitto e della pulizia della casa ove vivono gli assistiti. |
Livello D Super (DS) | Assistente familiare che assiste persone non autosufficienti (formato), ivi comprese, se richieste, le attività connesse alle esigenze del vitto e della pulizia della casa ove vivono gli assistiti. |
Come si vede dalla tabella con l’aumentare del livello aumentano la complessità delle mansioni, la gravità della persona da assistere, che passa dall’essere autosufficiente a NON autosufficiente, così come il grado di autonomia.
👉 Se vuoi approfondire, ti consigliamo il nostro articolo sul Giusto livello contrattuale della badante.
Come detto, il Contratto Collettivo Nazionale Colf e Badanti stabilisce anche quali sono gli orari di lavoro consentiti per una badante.
All’articolo 14 del Contratto Collettivo Nazionale Colf e Badanti, che regola appunto l’orario di lavoro.
Per la badante convivente “La durata normale dell’orario di lavoro è quella concordata fra le parti e comunque […] con un massimo di 10 ore giornaliere, non consecutive, per un totale di 54 ore settimanali, per i lavoratori conviventi”;
Quindi la badante convivente può lavorare massimo 54 ore la settimana, massimo 10 ore al giorno, con una pausa indicativamente a metà giornata. Normalmente quindi la badante lavora dal lunedì al venerdì per 10 ore e il sabato mattina 4 ore.
Ha quindi un riposo settimanale di 36 ore, che normalmente coincide con il weekend, due ore di riposo giornaliero nel pomeriggio e 11 ore di riposo consecutivo, che coincide con la notte.
Per la badante non convivente l’orario di lavoro può essere di massimo 40 ore la settimana, distribuite su 5 o 6 giorni su 7, quindi con almeno un giorno di riposo completo la settimana, inoltre il suo orario di lavoro non può superare le 8 ore al giorno.
👉 Se vuoi approfondire, ti consigliamo il nostro articolo sul numero di Ore lavorate dalla badante convivente giorno e notte.
Nonostante le regole imposte dal Contratto nazionale, capita in numerosi contesti di badanti che arrivano a lavorare 7 giorni su 7 senza giorni di riposo.
Da questo punto di vista, sono innumerevoli i rischi che si corrono svolgendo questa pratica, sia da un punto di vista contrattuale che della qualità del servizio prestato.
👉 Se vuoi conoscere tutti i rischi e gli svantaggi di far lavorare la badante 7 giorni su 7, ti consigliamo il nostro articolo in merito.
Il Contratto Collettivo Colf e Badanti regola anche le ferie annue retribuite e i permessi a cui i lavoratori domestici hanno diritto. Ma cosa stabilisce nello specifico?
Le ferie sono normate all’articolo 18 del CCNL: il lavoratore domestico ha diritto a 26 giorni di ferie retribuite all’anno, escluse le domeniche e le festività infrasettimanali.
I giorni di ferie non cambiano, sia che il lavoratore sia in formula convivente, sia che lavori ad ore. Le ferie vanno godute, e possono essere compensate economicamente solo al termine del rapporto nel caso in cui non siano state godute nel corso dell’ultimo anno.
Le ferie non possono essere godute inoltre durante il periodo di preavviso per dimissioni o licenziamento, né durante la malattia o infortunio.
👉 Se vuoi approfondire, ti consigliamo il nostro articolo Guida alle ferie della badante: calcolo, diritti, sostituzione.
I 26 giorni di ferie che spettano ad una badante ogni anno vengono maturati mensilmente, come succede nel caso di qualsiasi altro lavoratore dipendente.
Il conteggio parte dal giorno dell’assunzione e, per ogni mese lavorato dalla badante (ma vale anche per babysitter e colf, a cui si applica lo stesso contratto) vengono maturati 2,16 giorni.
In caso di colf o badante convivente, oltre al costo del lavoro durante le ferie va prevista anche la compensazione per il mancato vitto e alloggio di quel mese.
Questa è calcolata come € 6,52al giorno (€ 1,96 per l’alloggio e € 4,56 per il vitto). Il valore complessivo mensile di questa compensazione, che va aggiunta al normale stipendio e annessi oneri, è di € 195,60.
La badante ha dunque diritto ai giorni di ferie stabiliti dal Contratto Nazionale. Ma come fare a gestire questo periodo al meglio?
Come sempre, l’importante è la programmazione: far comunicare dalla badante il periodo in cui vorrà sfruttare le ferie in anticipo e, in seguito, pianificare per tempo le sostituzioni è l’unico modo per riuscire ad affrontare con serenità il periodo di ferie della badante.
Per sostituire la badante, le famiglie ricorrono in genere a 4 modalità diverse:
👉 Per approfondire, ti consigliamo il nostro articolo su Cosa fare se la badante va in ferie?
Il lavoro svolto dalla badante, soprattutto nel caso di convivente, copre un servizio di cui le famiglie possono avere necessità in qualsiasi momento dell’anno.
Se, dunque, le ferie della badante vanno gestite concordando il periodo di assenza della stessa con anticipo e per iscritto, come comportarsi durante le festività nazionali?
All’articolo 16 del CCNL viene spiegato quali sono le giornate festive riconosciute per tutte le categorie di lavoratori dipendenti, quindi anche per le badanti. Si tratta di:
In queste giornate deve essere osservato il completo riposo, per 24 ore, e contemporaneamente il datore di lavoro dovrà riconoscere la normale retribuzione.
👉 Per approfondire, ti consigliamo il nostro articolo su Come si gestiscono le festività delle badanti.
Non è raro che la badante si rifiuti di andare in ferie per il periodo stabilito. Tra le diverse ragioni di questa scelta, spesso le più frequenti sono la paura di perdere il posto di lavoro, magari in funzione della sostituta, oppure problemi personali o familiari che le impediscono di allontanarsi, rendendo poco utili le ferie.
Tuttavia se la badante rifiuta di andare in ferie senza una valida giustificazione, potrebbe essere necessario prendere dei provvedimenti.
In questi casi, il consiglio è sempre quello di avere un dialogo aperto e costruttivo con la badante (che può essere utile in qualsiasi circostanza) e di seguire questi passaggi:
👉 Per approfondire ciascuno di questi consigli, ti consigliamo il nostro articolo su Cosa fare se la badante non vuole andare in ferie.
Il riposo della badante, ai fini di garantire sempre una qualità del servizio ottimale, non è importante solamente nel caso delle ferie previste dalla legge.
In base al tipo di lavoro (se convivente, diurno o notturno), contrattualmente sono specificate diverse tipologie di riposo della badante: i principali sono il riposo settimanale e il riposo giornaliero.
Il riposo settimanale è regolato dall’articolo 13 del CCNL Colf e Badanti, che distingue sostanzialmente il lavoro convivente da quello non convivente.
Nello specifico, la badante convivente ha diritto a 36 ore di riposo settimanale, godute per 24 ore la domenica e le altre 12 ore in un altro giorno della settimana concordato tra le parti. Durante questa giornata, l’orario di lavoro non deve essere superiore alla metà dell’orario medio giornaliero, e in generale non più di 4 ore.
La prassi è che il giorno di riposo sia goduto dalle 12 del sabato, fino alla domenica sera o lunedì mattina, a seconda degli accordi tra le parti. In ogni caso il riposo è da considerarsi fino alle 24:00 della domenica.
Per le badanti non conviventi, invece, il riposo settimanale è di 24 ore e secondo il CCNL va goduto sempre di domenica.
Il riposo della domenica infatti è irrinunciabile: qualora per necessità la domenica venisse comunque lavorata, la famiglia deve riconoscere alla badante una maggiorazione del 60%, e garantire il riposo il giorno seguente.
Anche durante le normali giornate lavorative nei giorni feriali, la badante ha diritto a dei riposi a seconda del regime del suo intervento, cioè se convivente o non convivente.
Per la badante convivente, il CCNL (art. 14 comma 4) stabilisce un riposo di almeno 11 ore consecutive nell’arco della stessa giornata, a seconda che il suo lavoro sia collocato di giorno (dalle 06:00 alle 22:00) o di notte (dalle 22:00 alle 06:00).
Inoltre, questo tipo di badante ha diritto a un riposo intermedio all’orario di lavoro, abitualmente collocato nel pomeriggio, non inferiore alle 2 ore. Durante tale riposo il lavoratore può uscire di casa per recuperare le energie psicofisiche necessarie.
Nel caso della badante non convivente, invece, se le ore lavorate sono più di 6 continuativamente durante una stessa giornata a questa spetta una pausa corrispondente al tempo necessario a consumare il pasto, da considerare come riposo.
👉 Per approfondire, ti consigliamo il nostro articolo su Come gestire correttamente i riposi della badante (convivente e non).
La malattia della badante è regolata dall’articolo 27 del CCNL Colf e Badanti, mentre l’Infortunio viene gestito all’articolo 29. Ma quali sono gli obblighi del lavoratore e quali quelli del datore di lavoro in questo tipo di situazioni?
In caso di malattia, il lavoratore è soggetto a due obblighi principali:
Nel caso della badante convivente, tuttavia, il certificato medico non va inviato a meno che la badante non si trovi in ferie o comunque fuori dall’abitazione del datore di lavoro nel momento in cui si presenta la malattia.
Per infortunio, o malattia professionale, della badante o colf si intende il momento in cui un collaboratore domestico subisce un incidente durante l’orario di lavoro o nel tragitto casa/lavoro-lavoro/casa. Vediamo quali sono gli obblighi di lavoratore e datore di lavoro in questo caso.
In caso di infortunio, il lavoratore deve farsi certificare l’infortunio al pronto soccorso il prima possibile, specificando il momento e il luogo durante il quale è avvenuto l’incidente e le modalità con cui è avvenuto.
In tal modo, il medico del pronto soccorso può capire se si tratta di infortunio (presso luogo di lavoro o nel tragitto da e per il lavoro) oppure di malattia (incidente avvenuto in altre occasioni) e nel caso aprire una pratica Inail. Il certificato rilasciato dal pronto soccorso avrà così l’indicazione “Inail sì”.
Inoltre il lavoratore ha l’obbligo di dare immediata notizia dell’infortunio al datore di lavoro.
Non ottemperando a tale obbligo e nel caso il datore non abbia provveduto alla denuncia nei termini di legge (48 ore), l’infortunato perde il diritto all’indennità temporanea che l’Inail paga per i giorni antecedenti alla data della denuncia.
Il datore di lavoro, invece, ha l’obbligo di fare denuncia di infortunio all’Inail utilizzando il modulo cartaceo “4 bis RA.” e spedirlo mediante raccomandata A/R o posta elettronica certificata (PEC), allegando il certificato di infortunio.
Il modulo è scaricabile gratuitamente a questo link.
Si consiglia, se non si ha il certificato di infortunio, di inviare comunque la denuncia e poi di inviare successivamente il certificato. La sede Inail competente a trattare il caso di infortunio è quella nel cui territorio l’infortunato ha stabilito il proprio domicilio.
Il datore di lavoro inoltre è obbligato, se l’infortunio non è guaribile entro 3 giorni, ad inoltrare la denuncia di infortunio all’Inail entro due giorni dalla ricezione del certificato medico del pronto soccorso. Se l’infortunio è guaribile entro i 3 giorni successivi a quello in cui è avvenuto l’incidente, invece, il datore non deve fare alcuna denuncia.
👉 Per approfondire, ti consigliamo il nostro articolo su Come gestire correttamente malattia o infortunio della tua badante.
Il processo di licenziamento di una badante è un procedimento delicato che deve essere gestito con attenzione e nel rispetto delle normative vigenti.
Fortunatamente, il licenziamento della badante da parte della famiglia ha una procedura molto semplificata, che rende il licenziamento semplice e sicuro.
Per licenziare il collaboratore domestico infatti non è necessaria una giusta causa, se non per il licenziamento disciplinare. A stabilirlo è l’articolo 40 del CCNL Colf e Badanti, che definisce i termini per la cessazione del rapporto con la badante.
Oltre alla morte o al ricovero della persona assistita, la badante può essere licenziata quando viene meno il rapporto di fiducia con la famiglia.
Nello specifico, esistono 3 modi per licenziare la badante:
👉 Per approfondire, ti consigliamo il nostro articolo sul Licenziamento della badante.
Quando è la famiglia a licenziare la badante, il tempo di preavviso, rispetto a quello delle dimissioni per il lavoro, è pieno. Pertanto, se il lavoratore svolge meno di 25 ore la settimana il preavviso dovrà corrispondere a:
Se la badante svolge 25 ore di lavoro alla settimana o più, invece, sono necessari i seguenti giorni di preavviso:
In più, è opportuno ricordare che i termini di preavviso vengono raddoppiati nel caso in cui il datore di lavoro intimi il licenziamento prima del 31esimo giorno successivo al termine del congedo per maternità della collaboratrice.
Soprattutto in caso di decesso o ricovero dell’assistito, la famiglia ha la possibilità di licenziare il lavoratore senza preavviso.
In tal caso, la famiglia dovrà riconoscere alla badante un’indennità pari alla retribuzione corrispondente per il periodo di preavviso non concesso.
Ciò significa che se il datore di lavoro è tenuto a dare, ad esempio, 15 giorni di preavviso, le ore di lavoro previste per quel periodo verranno inserite nell’ultima busta paga, come indennità.
All’obbligo di preavviso previsto per il licenziamento della badante (o all’obbligo di pagamento dell’indennità in caso di licenziamento senza preavviso) si aggiunge tuttavia un terzo caso, eccezionale, che riguarda il licenziamento per motivi disciplinari (o giusta causa).
Se la badante viene licenziata per giusta causa senza preavviso, infatti, il datore di lavoro non dovrà pagare nulla per il mancato periodo di preavviso.
Il caso più comune è quello legato all’assenza ingiustificata dal lavoro, ma si può arrivare a casi più gravi come furto, minacce o violenza, per cui comunque serve un riscontro oggettivo (referto medico, denuncia alle forze dell’ordine, ecc.).
Per poter accedere a questa modalità di licenziamento è necessario ottemperare ad alcuni obblighi contrattuali ben precisi per evitare contestazioni e multe:
In questo modo, il licenziamento disciplinare per colf e badanti si considera un licenziamento per giusta causa e non prevede alcun pagamento dell’indennità di mancato preavviso.
Al momento del licenziamento, il datore di lavoro deve redigere la lettera di licenziamento, in cui sono specificati i motivi per cui si sta interrompendo il rapporto di lavoro con la badante.
Ma se la badante rifiuta di firmarla?
Un’indicazione su come comportarsi in questi casi arriva da una sentenza della Corte di Cassazione, che nel 2015 si è pronunciata affermando che, anche in caso di rifiuto da parte del lavoratore di ricevere e firmare la lettera di licenziamento, il licenziamento si considera comunque valido purché possa essere dimostrato dal datore di lavoro, anche tramite la presenza di testimoni.
Fondamentale è dunque la dimostrabilità: da questo punto di vista, diventa preferibile la consegna della lettera di licenziamento per la badante a mano ed in presenza di testimoni o, in alternativa, l’invio della stessa tramite raccomandata con ricevuta di ritorno.
👉 Per approfondire, ti consigliamo il nostro articolo su Cosa fare se la badante non vuole firmare la lettera di licenziamento.
L’ultimo caso di interruzione del rapporto di lavoro con la badante riguarda la presentazione delle dimissioni da parte della badante stessa.
Si tratta di uno dei casi più delicati da gestire per la famiglia, che potrebbe ancora aver bisogno della badante ma si ritrova a doverla sostituire senza aver preso direttamente questa decisione.
Fortunatamente, l’articolo 40 del CCNL Colf e Badanti stabilisce i termini che regolano la cessazione del rapporto di lavoro per iniziativa della badante cercando di tutelare in parte anche la famiglia.
Nello specifico, quando è la badante a dimettersi il tempo di preavviso è dimezzato.
Pertanto, se il lavoratore svolge meno di 25 ore la settimana sono necessari i seguenti giorni di preavviso:
Se il lavoratore svolge più di 25 ore alla settimana, invece, il preavviso cambia nel modo seguente:
Anche se per il contratto Colf e badanti la forma scritta, sia per le dimissioni che per il licenziamento, non è necessaria, si consiglia comunque di richiederla o di utilizzarla a beneficio sia della badante che della famiglia datore di lavoro.
👉 Per approfondire, ti consigliamo il nostro articolo sulle Dimissioni volontarie della badante.
Può capitare, infine, che la famiglia si trovi a dover affrontare il caso di una vertenza sindacale da parte della badante.
Nel rapporto lavorativo con la badante, infatti, la famiglia è il datore di lavoro autonomo: un ruolo nel quale si trova spesso a causa di una necessità incombente ma con pochissime informazioni.
Questo apre il fianco a commettere errori anche gravi, che possono portare a ricevere una vertenza sindacale da parte della badante.
Tra le principali cause di vertenza sindacale della badante troviamo:
👉 Per approfondire, ti consigliamo il nostro articolo sulla Vertenza sindacale della badante.
Come evitare, dunque, la vertenza della badante?
Sono almeno 3 i consigli che è bene seguire durante la gestione del rapporto lavorativo:
👉 Per approfondire, ti consigliamo il nostro articolo sulle Badanti che fanno vertenza sindacale.
Se sei arrivato fino a qui, hai letto la nostra guida che ti ha fornito dei consigli su come affrontare diverse delle numerose fasi che una famiglia può vivere durante il rapporto di lavoro con una badante.
Abbiamo iniziato parlando della ricerca e della selezione di una badante, per poi affrontare il tema dell’assunzione, del contratto, e degli orari di lavoro.
Abbiamo parlato poi di ferie, ore di riposo, permessi e malattia per poi approfondire temi più delicati come il licenziamento, le dimissioni o la vertenza sindacale della badante.
In conclusione di questo articolo, abbiamo raccolto di seguito una serie di domande frequenti le cui risposte possono essere utili per chi si trova a gestire il rapporto di lavoro con una badante.
Molte volte le famiglie non conoscono al meglio quali sono le mansioni della badante, quali sono le sue priorità e i limiti del suo lavoro.
Tra le mansioni della badante ci sono sicuramente anche le pulizie della casa, con il fine di tenere in ordine i luoghi di vita dell’assistito.
È importante ricordare, tuttavia, che la badante non è la colf e dunque i suoi compiti non riguardano la pulizia di casa o della biancheria dell’intera famiglia.
La badante insomma, non è la professionista per le cosiddette “pulizie di fino”, e la sua priorità resta l’assistenza delle persone a noi care che hanno bisogno di cure.
👉 Per approfondire, ti consigliamo il nostro articolo su Cosa fare se la badante non fa le pulizie.
Una delle casistiche che portano maggiore incertezza alle famiglie circa il rapporto con la badante riguarda il ricovero dell’assistito.
Cosa fare, infatti, in quei casi? Interrompere il rapporto lavorativo con la badante, oppure mantenerlo in caso di dimissioni dell’anziano che dunque tornerebbe ad averne bisogno?
Un primo consiglio è quello di mantenere costante il dialogo con la badante, informandola sull’evoluzione del ricovero in modo da tranquillizzarla circa la necessità o meno di trovare un nuovo lavoro.
In secondo luogo, non potendo portare questa fase all’infinito, consigliamo di darsi un tempo ragionevole per la raccolta delle informazioni in merito e dunque per decidere come comportarsi con la badante. Il periodo può andare da una a due settimane in base allo stato di salute dell’anziano ed al tipo di rapporto che si ha con la badante.
Una possibilità è quella di sfruttare il servizio della badante per fornire l’assistenza necessaria all’anziano durante il ricovero direttamente in ospedale (si tratta di una soluzione di compromesso da valutare sempre tramite il dialogo con la lavoratrice).
👉 Per approfondire le altre casistiche di gestione della badante in caso di ricovero, ti consigliamo il nostro articolo su Cosa fare con la badante se l’assistito viene ricoverato.
Caso diverso è, invece, quello della morte dell’assistito: in quel caso, se il defunto era l’unica persona in casa a necessitare dell’assistenza della badante, di fatto il contratto di lavoro si risolve in automatico.
Se il datore di lavoro è una persona diversa dall’assistito, sarà lui a dover predisporre la lettera di licenziamento e consegnarla alla badante. Se il datore di lavoro e l’assistito coincidono, invece, l’onere ricadrà sugli eredi diretti, che avranno quindi la facoltà di procedere al licenziamento in nome e per conto del datore di lavoro.
A questo tipo di cessazione del rapporto di lavoro con la badante si applicano le regole che riguardano il licenziamento della badante, dunque è previsto il pagamento di un’indennità alla badante in funzione dell’assenza di preavviso circa la fine del contratto.
👉 Per approfondire, ti consigliamo il nostro articolo su Cosa fare con la badante se l’assistito muore.
Una delle situazioni più spiacevoli che riguarda il rapporto di lavoro con una badante può verificarsi quando questa se ne va senza preavviso.
Quando una famiglia ricorre alla badante, infatti, è perché in casa è presente una persona che non può più stare da sola tutto il giorno, motivo per cui l’allontanamento da casa senza preavviso della badante diventa un vero e proprio problema, sia di gestione dell’assistito, sia burocratico.
Possono essere diverse le ragioni per cui questo accade: un problema familiare importante del lavoratore; l’aver trovato un posto di lavoro che considera migliore; una situazione di disagio che le impedisce di continuare a lavorare presso quell’assistito.
In questo caso, la legge stabilisce che se la badante non si presenta al lavoro senza avvisare e giustificare la sua assenza, dopo il 5° giorno di assenza ingiustificata, ove non si verifichino cause di forza maggiore, il datore di lavoro può elevare una contestazione scritta al lavoratore e successivamente comunicare, sempre in forma scritta, il licenziamento.
In questo caso, il licenziamento è per giusta causa e il preavviso non solo non è dovuto, ma nemmeno spetta alla badante l’indennità corrispondente.
👉 Per approfondire, ti consigliamo il nostro articolo su Cosa fare se la badante se ne va senza preavviso.
Il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) è una porzione di retribuzione differita al lavoratore subordinato in Italia.
Il TFR, previsto ovviamente anche dal CCNL Colf e Badanti, nello specifico all’articolo 41, deve essere pagato sempre, a prescindere da come sia cessato il rapporto, in quanto è un diritto del lavoratore ed equivale al totale del compenso annuo diviso 13,5 + l’inflazione.
Va dunque calcolato sommando le retribuzioni percepite dal lavoratore nell’anno (oltre al valore convenzionale del vitto e alloggio se dovuto per lavoratori conviventi) e dividendo per 13,5.
Il valore così individuato dovrà essere a sua volta incrementato sulla base della rivalutazione annuale, cioè del 75% annuo dell’aumento dell’inflazione, per tutti gli anni di lavoro.
👉 Per approfondire, ti consigliamo il nostro articolo su Come gestire correttamente il TFR della badante.
Per molte famiglie che hanno necessità della badante convivente, il tema della residenza della badante è sicuramente spinoso.
In alcuni casi, l’idea di questa incombenza diventa persino un deterrente all’assunzione della badante nonostante l’effettiva necessità.
Per mettere ordine ai dubbi che possono sorgere in questo tipo di situazioni, iniziamo con il dire che non sussiste alcun obbligo di legge che imponga al datore di lavoro di dare la residenza alla badante presso il proprio domicilio.
Insomma, anche se la badante è convivente, può conservare la residenza da altre parti. L’obbligo di concessione della residenza va tuttavia riconosciuto alla badante quando è quest’ultima a farne richiesta e l’abitazione nella quale presta servizio ne costituisce l’effettiva dimora abituale.
Anche in questi casi, comunque, l’unico obbligo da parte del datore di lavoro è la comunicazione dell’ospitalità alla pubblica sicurezza entro 48 ore dall’assunzione per le badanti extracomunitarie, oppure entro 30 giorni quelle comunitarie.
Ci sono inoltre due fattispecie per cui è necessario fornire la residenza alla badante per poter stipulare il contratto:
👉 Per approfondire, ti consigliamo il nostro articolo su Cosa fare se la badante non sposta la residenza.
Siamo arrivati alla fine: se dopo questo articolo hai più chiari quali sono i diritti e i doveri del datore di lavoro di una badante e hai deciso di assumerne una per l’assistenza di un parente anziano, Famkare può aiutarti mettendo a tua disposizione un aiuto professionale nella scelta della soluzione giusta per le esigenze della tua famiglia.
Contattaci ora per una consulenza gratuita con un nostro Family Coach e scopri il metodo BadanteZeroPensieri!
Molte famiglie cercano supporto per la ricerca e la gestione di badanti, come trovare le migliori agenzie badanti?
Uno degli elementi che spesso genera confusione nella corretta gestione del rapporto di lavoro con la badante è la gestione delle festività.
Si può far lavorare la stessa badante 7 giorni su 7? Secondo noi ci sono 3 rischi +1, Scopriamo insieme quali sono
In un Paese in cui più del 60% delle colf e badanti lavorano in nero, il rischio vertenza è sempre dietro l’angolo. Come fare per evitarla?
In un Paese in cui più del 60% delle colf e badanti lavorano in nero, il rischio vertenza è sempre dietro l’angolo. Come fare per evitarla?
Il TFR, ovvero il Trattamento di Fine Rapporto, della badante può diventare una questione molto spinosa per le famiglie. Scopri come fare
Anche per le badanti valgono le stesse regole per il godimento della maternità, a partire dal congedo obbligatorio. Come gestirla?
Come con tutti i lavoratori dipendenti, anche le badanti si trova a fare i conti con la malattia e l’infortunio. Come gestirli correttamente?
Molte famiglie faticano a trovare la badante giusta, spesso si affidano alla prova in nero credendo di ridurre i problemi di licenziamento…
Uno dei passaggi più critici per la famiglia è quando la badante vuole dare le proprie dimissioni volontarie. Come funzionano? Scoprilo qui
Sottovalutare i riposi della badante crea ancora più fragilità, non solo si rischiano le vertenze, ma anche l’assistenza sarà scarsa
Molte famiglie cadono nell’errore di gestire lo straordinario della badante in modo informale, ma così si rischiano le vertenze sindacali
Molte famiglie cadono nell’errore di gestire la badante in modo informale, ma è qui che si insinuano le vertenze sindacali! Scopri come fare
Molte famiglie gestiscono in nero il periodo di prova della badante, intimorite dalla complessità, senza rendersi conto dei numerosi rischi
In questo articolo di vogliamo spiegare le 7 cose da fare ASSOLUTAMENTE quando devi selezionare una badante per la tua famiglia
Passaparola? Parrocchia? Sindacati? Internet? Agenzie per Badanti? Qual è il posto migliore dove cercare una badante? Te lo spiego qui
Ti vogliamo condividere quali sono i 5 segreti per cercare la badante giusta per la tua famiglia, evitando errori e frustrazioni
Cosa fare con la badante se l’assistito muore? Quali sono le regole contrattuali? Cosa si può fare?
Cosa fare con la badante se l’assistito viene ricoverato? Quali sono le regole contrattuali? Cosa si può fare?
Cosa fare se la badante rimane incinta ? Quali sono le regole contrattuali? Cosa si può fare?
Cosa fare se la badante si ammala ? Quali sono le regole contrattuali? Cosa si può fare?
Cosa fare se la badante non vuole andare in ferie? Quali sono le regole contrattuali? Cosa si può fare?
Cosa fare se la badante rientra dalle ferie? Quali sono le regole contrattuali? Cosa si può fare?
Cosa fare se la badante va in ferie? Quali sono le regole contrattuali? Cosa si può fare? Scoprilo in questo articolo
Cosa fare se la badante se ne va senza preavviso? Quali sono le regole contrattuali? Cosa si può fare? Scoprilo in questo articolo
Cosa fare se la badante non vuole firmare la lettera di licenziamento? Quali sono le regole contrattuali? Cosa si può fare?
Cosa fare se la badante non vuole essere messa in regola? Quali sono le regole contrattuali? Cosa si può fare?
Cosa fare se la badante convivente non vuole lasciare la casa del datore di lavoro? Quali sono le regole contrattuali? Cosa si può fare?
Cosa fare se la badante convivente non sposta la residenza? Quali sono le regole contrattuali? Cosa si può chiedere alla badante?
Cosa fare se la badante convivente non fa le pulizie? Quali sono le regole contrattuali? Cosa si può chiedere alla badante?
Cosa fare se la badante convivente non si alza di notte? Quali sono le regole contrattuali? Cosa si può chiedere alla badante?
Quali sono i contributi regionali per sostenere la cura degli anziani a domicilio? A chi si fa domanda per averli? Cosa pagano? Leggi l’art…
Cosa fare se la badante convivente non rientra la domenica sera? Quali sono le regole contrattuali? Quello che si può chiedere alla badante?
Colf per anziani: quando è il momento di assumerla e perché può essere un passaggio fondamentale. Scopriamolo insieme in questo capitolo
Colf e badante fanno parte della stessa categoria di lavoratori, ma hanno differenze importanti. Scopriamolo insieme in questo capitolo
Quali sono le domande da fare alla colf per selezionare quella giusta? Scopriamolo insieme in questo capitolo.
Si sente spesso parlare di Babysitter con accezioni diverse da famiglia a famiglia, ma quali sono esattamente le sue mansioni?
Sempre più famiglie si fanno aiutare nella gestione della casa da una colf, ma quali sono le sue mansioni? Scoprilo in questo articolo
Il Decreto Trasparenza del 13/08/2022 ha introdotto nuove regole anche per il contratto colf e Badanti. Scopri l’errore che può costare € 1500
Come gestire correttamente la richiesta ferie della badante, senza commettere gli errori più comuni che mettono in difficoltà la tua famiglia?
Come gestire senza traumi la richiesta ferie della badante per il periodo estivo? Arriva l’estate e per molte famiglie anche
Quali sono i contributi regionali per sostenere la cura degli anziani a domicilio? A chi si fa domanda per averli? Cosa pagano? Leggi l’art…
Si avvicina il periodo della dichiarazione dei redditi. Sai quali sono gli sgravi fiscali per i lavoratori domestici? Scopri cosa va nel 730
Ti stai chiedendo cosa fa la badante? Scopri quali sono esattamente le sue mansioni? Scopri nell’articolo cosa puoi chiedere e cosa no..
Quello della badante è un lavoro come gli altri, in quanto tale se vengono lavorate ore extra vanno riconosciute. Ma quando e quanto si paga..
L’assistenza con badante convivente è una delle più utilizzate dalle famiglie, in quanto garantisce un’ampia copertura. Ma quante ore lavora
Una delle possibilità di ricevere assistenza da una badante è anche di notte. Le tipologie di assistenza possono essere diverse.
Ci capita spesso di ricevere richieste di famiglie per badanti diurne a ore che coprono tutto l’arco della giornata, ad
Ecco come evitare i rischi più comuni che ci sono quando la badante va in ferie. Questa è la guida
Come gestire al meglio la richiesta ferie della badante per Natale? Arriva il periodo natalizio e per molte famiglie anche
Hai bisogno di una badante e vuoi sapere quali sono esattamente le sue mansioni? Scopri nell’articolo cosa puoi chiedere e cosa no
Le agenzie per badanti non sono tutte uguali. Anche se all’apparenza tutte sembrano tutelare allo stesso modo famiglia e lavoratore,
La badante nel tempo è diventata un soggetto mitologico, ci sono in giro diverse credenze su chi sia e cosa.
Ecco i consigli su come selezionare l’agenzia badanti che fa per te! Sempre più famiglie si rivolgono alle agenzie di
Spesso si ha bisogno di una badante con urgenza, questo a volte fa commettere degli errori importanti, come la scelta dell’agenzia badanti
Sei una badante e sei stanca di preoccuparti delle tasse che devi pagare?Vuoi lavorare tranquilla? Scopri cosa può offrirti FamKare.
Come gestire correttamente il riposo della badante, ed evitare problemi? Scoprilo leggendo l’articolo nel nostro blog
La vertenza della badante è un fenomeno sempre più diffuso, ecco quindi 3 modi per evitarla. Scopri come nell’articolo del blog
Stai pensando di assumere una badante? Ecco come semplificarti la vita nella gestione amministrativa del suo contratto.
Vuoi assumere una badante in autonomia? Ti vogliamo proporre 2 soluzioni per non fare errori. FamKare propone alla famiglia una
Ti voglio condividere i 3 fattori chiave che usa chi la selezione la fa di mestiere, per selezionare la badante più adatta per il tuo anziano
Scopri i 5 errori più comuni nell’assunzione della badante, che commette chi è inesperto, e che possono causare problemi anche gravi
Se temi che gestire la badante sia troppo complicato per te, ti voglio dare 5 buoni motivi per scegliere il nostro metodo BadanteZeroPensieri
Hai bisogno di una badante e vuoi sapere quali sono esattamente le sue mansioni? Scopri nell’articolo cosa puoi chiedere e cosa no
Scopri i 4 segnali inequivocabili che ti lancia il tuo anziano, per cui è arrivato il momento di assumere una badante
In questo articolo ti vogliamo svelare i segreti del nostro metodo di selezione della badante, un processo che abbiamo perfezionato dal 2012
Dietro le ferie della badante possono nascondersi numerosi rischi, se non sai come gestirli. Ecco come evitare i tre principali problemi.
Il personale domestico in nero in Italia oggi è circa il 60%, un numero spropositato di persone senza contratto, che espone a molti rischi
L’inserimento di una badante in famiglia è un momento sicuramente molto delicato, specie per l’alto coinvolgimento emotivo in gioco
Se hai un genitore anziano che inizia ad avere problemi di salute, ti sarai accorto che la maggior parte degli
Il lavoro domestico in nero genera grandi problemi alle famiglie: assenza di regole nel rapporto di lavoro e ricattabilità. C’è una soluzione
Sempre più famiglie si rivolgono alle agenzie di assistenza anziani per cercare una badante. Come selezionare quella giusta?
Sono stati scoperti ben 75 i collaboratori domestici risultati evasori totali per un totale di 3 milioni di euro di redditi non dichiarati scoperti nel 2017…
FAMKARE HR S.R.L.
sede legale: Via Leonardo Da Vinci 15 - Lecco
sede operativa: Via Belfiore 31d - Lecco
CF e PI 03629350137
REA LC-322169
Capitale i.v 25.000,00 Euro
Agenzia per il Lavoro
Autor. Sez. IV prot. ANPAL/0000122 del 10/09/2020
Scopri le nostre risorse gratuite, scarica quella più utile per te