“Abbiamo licenziato la badante, ma non vuole firmare la lettera”, “Il licenziamento vale anche se la badante non firma la lettera di fine rapporto?”.
Queste sono solo alcune delle problematiche che talvolta le famiglie che si rivolgono a noi ci riportano.
In questo appuntamento con la rubrica “Cosa fare se la badante…” vogliamo rispondere alle domande più frequenti che le famiglie si trovano ad affrontare quando hanno una badante e vogliono capire come fare se la badante al termine del rapporto non vuole firmare la lettera di licenziamento.
Se vuoi un approfondimento completo, leggi la nostra Guida alla gestione della badante.
Cosa fare quando la badante si rifiuta di firmare il licenziamento
Come utile premessa è importante dire che per licenziare la badante, con il preavviso previsto da contratto, non è necessario indicare un motivo per il licenziamento.
L’unico motivo per cui è necessario dimostrare la motivazione del licenziamento è quando si vuole licenziare la badante in tronco e senza riconoscerle alcun preavviso. In questo caso va dimostrato il perché si rende necessario questo provvedimento.
Questa lettera, in forma scritta, dece essere consegnata al lavoratore e l’ideale è che venga firmata per accettazione.
Ma cosa succede se la badante si rifiuta di firmare la lettera?
La lettera di licenziamento della badante
La lettera di licenziamento della badante può essere consegnata a mano, preferibilmente in presenza di un testimone, oppure inviata mezzo raccomandata, con ricevuta di ritorno, che va conservata insieme a copia della lettera e alla documentazione attestante l’invio.
Il primo caso è preferibile, meglio ancora se in orario di lavoro. La seconda modalità, quella della raccomandata, rischia di non essere particolarmente efficace, specie in caso di badante convivente se questa ha preso la residenza presso il proprio domicilio.
Come deve essere scritta la lettera di licenziamento della badante?
Affinché la lettera di licenziamento sia scritta in forma corretta deve contenere:
- i dati del lavoratore interessato,
- i dati del datore di lavoro: nome cognome, codice fiscale, residenza,
- la volontà di interrompere il rapporto di lavoro,
- la durata del preavviso previsto dal Contratto Collettivo Colf e Badanti, oppure quello concordato tra le parti se superiore,
- indicazioni su quanto e come verrà pagato l’ultimo stipendio e le altre spettanze maturate nel periodo.
Ecco di seguito un modello di lettera di licenziamento:
Nome, Cognome, Indirizzo completo di residenza, datore di lavoro
Raccomandata a mano per Nome, Cognome, indirizzo di residenza lavoratore domestico
OGGETTO: Interruzione rapporto di lavoro.
Con la presente sono spiacente di doverLe comunicare la decisione di interrompere il rapporto di lavoro di natura domestica instaurato il ……………………….
Considerato il preavviso di ………………………………., il rapporto di lavoro avrà termine il ……/……../………….., data in cui cesseranno le sue prestazioni lavorative.
Con la busta paga del mese di …………………….., pagata nel corso del mese di ………………….. verranno saldate tutte le sue competenze di fine rapporto e ratei accessori.
Ringraziandola fin d’ora per la collaborazione prestata, porgo cordiali saluti.
Luogo, data
Firma datore di lavoro
x ricevuta Firma Lavoratore
IMPORTANTE: la lettera va stampata in duplice copia, vanno firmate entrambe sia dal datore di lavoro che dal lavoratore, e tenuta una copia a testa.
Dare il preavviso di licenziamento alla badante
Il licenziamento da Contratto Collettivo Nazionale Colf e Badanti ha i seguenti tempi di preavviso:
- immediato se il contratto rientra ancora nel periodo di prova, che normalmente ha una durata di 8 giorni lavorativi,
- 8 giorni per contratti inferiore alle 25 ore settimanali
- 15 giorni per contratti superiori alle 25 ore la settimana e con una anzianità uguale o inferiore a 5 anni di lavoro
- 30 giorni per contratti superiori alle 25 ore e con più di 5 anni di durata del contratto con lo stesso lavoratore.
Quindi cosa fare se la badante non vuole firmare la lettera di licenziamento
A supporto di questo è intervenuta la Corte di Cassazione con la sentenza n. 7390 del 25 marzo 2015, la quale si è pronunciata affermando che anche in caso di rifiuto da parte del lavoratore di ricevere e firmare la lettera di licenziamento, il licenziamento si considera comunque valido purché possa essere dimostrato dal datore di lavoro, anche tramite la presenza di testimoni.
Fondamentale come si è visto è la dimostrabilità, ecco perché la forma scritta che abbiamo suggerito prima diventa fondamentale, così come la presenza di testimoni per la consegna a mano, o la documentazione attestante l’invio della raccomandata con ricevuta di ritorno.
Cosa deve fare quindi la famiglia se la badante non vuole firmare la lettera di licenziamento?
I consigli di FamKare per un rapporto sereno con la badante.
La prima regola di base che consigliamo è di mantenere il più possibile un rapporto sereno con la badante, anche se dovessero sorgere delle criticità, la capacità di mantenere un dialogo aperto è fondamentale.
Uno degli aspetti che spesso abbiamo notato è che l’alto tasso di emotività, che spesso guida le famiglie nella gestione della badante, porta a scelte impulsive e a volte poco funzionali per ottenere un risultato efficace.
L’impulsività nel licenziamento non è mai raccomandabile, perché porta spesso a commettere degli errori che poi possono portare a un costo molto salato, in termini di vertenze e altro.