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Cosa fare con la badante se l’assistito viene ricoverato?

“Mio papà è stato ricoverato, cosa facciamo ora con la badante?”, “Cosa succede ora?”.

Può capitare che durante il periodo in cui ci avvaliamo di una badante l’assistito debba subire un ricovero, vediamo dunque le casistiche e come comportarsi. 

In questo appuntamento con la rubrica “Cosa fare se la badante…” infatti vogliamo rispondere alle domande più frequenti che le famiglie si trovano ad affrontare quando hanno una badante e vogliono capire come fare se l’assistito viene ricoverato.

 

Per quanto rimarrà ricoverato l’assistito?

Spesso a portare l’assistito a un ricovero è un aggravamento improvviso, una caduta, insomma un evento acuto. In altri casi può trattarsi di interventi programmate, riabilitazioni, cure specialistiche.

Se nell’ultimo caso, quando cioè c’è una programmazione del ricovero, è più facile capirne le tempistiche, altro discorso va fatto in caso di un evento acuto. In questo caso infatti non è facile capire fin da subito cosa succederà e per quanto tempo sarà necessario tenerlo ricoverato in ospedale. 

Ecco perché in questa fase è importante cercare di rimanere il più possibile lucidi, per farlo ti diamo tre consigli:

1. Mantieni un dialogo costante 

Sia con i medici e le altre figure sanitarie in ospedale, sia con la badante.
Oltre a richiedere le ovvie informazioni sullo stato di salute e l’evoluzione del ricovero, informati sulle modalità di assistenza durante il ricovero da parte della badante.
Tieni informata la badante sull’evoluzione della situazione, dalle per quanto possibile delle rassicurazioni. Un ricovero improvviso di un assistito può mandare in agitazione il lavoratore, che teme di poter perdere il lavoro e quindi, se non sa cosa sta succedendo, potrebbe mettersi a cercare altri lavori.

 

2. Datti un tempo ragionevole 

Definisci un tempo in cui raccogliere informazioni e capire per quanto possibile gli sviluppi. Una settimana? 10 giorni?

In modo da capire insieme ai medici come evolverà la situazione e organizzarti.

 

3. Valuta come la badante può supportarti in questa prima fase

Dopo il Covid-19 molte strutture ospedaliere hanno regolamenti più rigidi nell’accesso degli estranei, per questo è importante capire bene cosa si può fare e cosa no, specie con la badante. 

Se però il tuo familiare ha necessità di una presenza costante per sorvegliarlo, aiutarlo a mangiare, gestire la biancheria, ecc. la badante può essere sicuramente di supporto, per cui si può trovare un compromesso. 

In 1 caso su 5 inoltre gli anziani durante il ricovero sono affetti da quello che viene definito il Delirium, o delirio ospedaliero, specie in presenza di diagnosi di demenza pregressa. 

Il Delirium, o delirio da ricovero, è caratterizzato da confusione, disorientamento, difficoltà a mantenere l’attenzione o disturbi del comportamento come agitazione, allucinazioni o assopimento.

Sicuramente avere il supporto della badante in questi casi è fondamentale, non solo per la famiglia, ma anche per il personale sanitario del reparto.

 

Se la badante non può svolgere l’assistenza in ospedale durante il ricovero dell’assistito? 

Se il ricovero dell’assistito è relativamente breve e ti trovi bene con la badante che hai puoi decidere di metterla in ferie.

Nel caso in cui la badante non avesse più a disposizione giorni di ferie, che ricordiamo essere 26 giorni lavorativi all’anno, il datore di lavoro pagherà comunque l’intera retribuzione alla badante.

Riportiamo a questo proposito l’art. 18 del Contratto Collettivo Colf e Badanti:
Durante le sospensioni del lavoro extra feriali, per esigenze del datore di lavoro, sarà corrisposta al lavoratore la retribuzione globale di fatto, ivi compreso, nel caso di lavoratore che usufruisca del vitto e dell’alloggio, il compenso sostitutivo convenzionale, sempreché lo stesso non usufruisca durante tale periodo di dette corresponsioni“.

 

 

Se il ricovero dell’assistito si prolunga di mesi?

Se l’assistito viene ricoverato ad esempio per una frattura al femore, che preveda un intervento e una conseguente riabilitazione, è possibile che l’assistito possa assentarsi anche per 2 o 3 mesi, senza ovviamente che intercorrano complicazioni ulteriori.

In questo caso cosa si fa con la badante?

Oltre all’opzione ferie, se non vuoi perdere la badante, rimane sempre l’ipotesi del licenziamento con preavviso di 15 giorni, da corrispondere per intero alla badante.

Ovviamente in questo caso, al momento della dimissione dell’assistito dalla struttura dovrai trovare un’altra persona, perché è improbabile che rimanga disponibile quella che hai licenziato.

Da questo punto di vista tieni presente che al momento della dimissione dalla struttura il tuo familiare potrebbe aver bisogno di un tipo di assistenza diversa, ad esempio se prima avevi una badante a ore, potrebbe rendersi necessaria una badante convivente.

Oppure potrebbe essere necessario trovare una persona con abilità diverse per gestire una situazione più complessa.

 

Vuoi evitare di trovarti da solo a gestire tutto questo?

Con il servizio BadanteZeroPensieri di FamKare eviterai di dover gestire tutto questo da solo, non solo faremo per te la ricerca e selezione della badante, ma saremo noi a fare il datore di lavoro e penseremo noi a tutti gli aspetti burocratici e amministrativi.

Inoltre se avrai bisogno di una sostituta te la troveremo in base al mutare delle esigenze del tuo familiare anziano.

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