Come funziona la detrazione per la badante con la legge 104 e la deduzione dei contributi

Quando si assiste un familiare anziano e non autosufficiente, le difficoltà economiche si sommano spesso a quelle organizzative ed emotive.

La normativa fiscale italiana prevede due importanti agevolazioni per chi assume una badante: la detrazione del 19% per le spese di assistenza personale e la deduzione dei contributi previdenziali versati.

In questo articolo ti spieghiamo in modo chiaro come funzionano entrambe, chi può beneficiarne, quali sono i requisiti previsti dalla legge e come fare per non perdere queste opportunità.

Sommario

Detrazione per badante con legge 104

Se hai assunto una badante per assistere una persona riconosciuta non autosufficiente (con certificato del medico di base), puoi detrarre dalle tasse il 19% delle spese sostenute, fino a un massimo di 2.100 euro all’anno, purché il reddito della persona assistita non superi i 40.000 euro all’anno.

La detrazione massima che puoi ottenere è pari a 399 euro sull’IRPEF.

È un beneficio fiscale pensato per chi gestisce direttamente le spese di assistenza domiciliare e può essere fruito non solo dall’assistito, ma anche dal familiare che svolge la funzione di datore di lavoro.

 

Deduzione dei contributi INPS

Oltre alla detrazione, puoi anche dedurre dal reddito imponibile i contributi previdenziali versati per la badante, fino a un massimo di 1.549,37 euro all’anno.

  • La detrazione riduce l’imposta da pagare (IRPEF)

  • La deduzione riduce il reddito su cui si calcola l’imposta

Le due agevolazioni sono cumulabili se rispettano i requisiti previsti.

 

Chi può beneficiarne

Possono richiederle:

  • Il familiare che sostiene le spese, anche se non convivente o non fiscalmente a carico dell’assistito

  • La persona assistita, se sostiene personalmente i costi

 

Requisiti richiesti

Per beneficiare delle agevolazioni è necessario:

  • Una certificazione medica che attesti la non autosufficienza dell’assistito (difficoltà nello svolgere attività quotidiane)

  • Un contratto regolare di assunzione della badante, con versamento dei contributi INPS

  • Pagamenti tracciabili (bonifico, assegno, sistemi elettronici)

 

Spese ammesse

  • Detrazione: spese per assistenza personale documentate e sostenute in modo tracciabile

  • Deduzione: contributi previdenziali versati all’INPS dal datore di lavoro (fino a 1.549,37 €)

 

La documentazione che serve per la dichiarazione

Conserva:

  • Certificazione medica di non autosufficienza

  • Contratto e buste paga della badante

  • Ricevute dei pagamenti e dei contributi

In caso di assunzione in somministrazione con Agenzia per Lavoro autorizzata dal Ministero, conserva:

  • fatture pagate e distinte di pagamento
  • certificazione dei contributi versati dall’agenzia per il lavoro per tuo conto (viene inviata una volta all’anno entro aprile dell’anno successivo a quello lavorato)
 

Esempio pratico

Hai sostenuto:

  • 4.000 euro per compensi della badante

  • 1.200 euro di contributi INPS

Potrai:

  • Detrarre il 19% su 2.100 € → 399 € di detrazione IRPEF

  • Dedurre 1.200 € dal reddito imponibile

 

In sintesi

La normativa fiscale offre due strumenti per alleggerire i costi dell’assistenza domiciliare:

  • Detrazione del 19% su un massimo di 2.100 €

  • Deduzione fino a 1.549,37 € per i contributi INPS

Servono: contratto regolare, pagamenti tracciabili, certificazione di non autosufficienza.

 

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