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Cosa fare se la badante… non vuole essere messa in regola?

“La mia badante non ne vuole sapere di essere messa in regola”, “La badante percepisce la disoccupazione e non vuole essere messa in regola”, “Ho scoperto solo dopo che la badante non ha i documenti e non può essere messa in regola”.

Queste sono solo alcune delle problematiche che talvolta le famiglie che si rivolgono a noi ci riportano.

In questo appuntamento con la rubrica “Cosa fare se la badante…” vogliamo rispondere alle domande più frequenti che le famiglie si trovano ad affrontare quando hanno una badante e vogliono capire come fare se la badante non vuole essere messa in regola.

 

“Cosa fare se la badante… non vuole essere messa in regola?”.

Nel mondo delle badanti quasi il 60% lavora in nero, in alcuni casi per volontà della famiglia che spera di risparmiare, in alcuni casi perché la badante non vuole essere messa in regola, in altri infine un mix delle due.
Tuttavia il lavoro nero oltre che ad essere illegale, comporta notevoli rischi sia per la famiglia che per il lavoratore
Inoltre anche se è la badante a chiedere di non essere messa in regola, il datore di lavoro comunque non si salva da rischi di sanzioni, risarcimento in caso di infortunio e nemmeno da eventuali vertenze del lavoratore.
Del resto è la vostra parola contro la sua!
E anche se vi venisse in mente di stendere una sorta di scrittura privata tra lavoratore e datore di lavoro di manleva delle responsabilità, il suo valore sarebbe pari alla carta straccia.
Abbiamo già approfondito in un precedente articolo del nostro blog tutti i rischi che comporta assumere una badante in nero (clicca qui per leggerlo), tra cui sanzioni pecuniarie e persino un’accusa penale per il favoreggiamento del lavoro nero, che può portare persino alla reclusione del datore di lavoro da 3 a 12 mesi.
Anche quando la famiglia vuole assumere la badante ci sono degli errori strategici che possono portare a trovarsi a un rifiuto del contratto da parte della badante.
Vediamoli di seguito.

 

1° errore: la fretta

Come dice il detto “La gatta frettolosa fa i gattini ciechi”. Di rado la famiglia programma in anticipo cosa farà e a chi si rivolgerà quando un anziano diventa non autosufficiente.

Questo comporta che a fronte di un evento acuto che rende la persona totalmente dipendete dall’assistenza di qualcuno, finisce per stravolgere non solo la vita dell’anziano, ma anche dell’intera famiglia.

Si corre quindi in fretta e furia ai ripari. Si sparge la voce, si pubblicano annunci di lavoro sui portali o sui social, ci si trova a fare un numero indefinito di chiamate e colloqui. 

Alla fine si prende quella che è disponibile subito, magari consigliata da conoscenti, e si mette in casa. Pronti via.

Senza magari entrare troppo nei dettagli, tra cui i documenti, il contratto, eccetera.

Passata la tempesta e assestata la situazione, si vuole arrivare al dunque, salvo poi scoprire che la badante magari non vuole il contratto o, peggio, non ha nemmeno i documenti in regola. 

Che si fa?

 

2° errore: la cattiva abitudine della “prova in nero”

Anche se non è l’urgenza a guidarci, un po’ spaventati dall’estraneo in casa, dalla burocrazia e da tutto quello che si sente dire sulle badante, la maggior parte delle famiglie cade nel tranello di fare la prova con la badante in nero, a volte per pochi giorni, altre addirittura per un mese o più.

Magari la badante all’inizio ha anche accettato l’idea di essere assunta, del resto per lavorare a volte non sempre si dice tutta la verità, lo si vede anche da alcuni curricula in tantissime altre professioni, anche di alto livello.

Poi quando si è capito che la badante va bene, l’anziano si è abituato alla persona, ecco arrivare la doccia fredda: la badante non vuole essere assunta in regola!

E ora che si fa? Ricomincio tutto da capo? Mia mamma ormai ha accettato e si è abituata alla badante. Non ce la faccio a ricominciare tutto da capo! Del resto sappiamo che siamo stati noi a prestare il fianco a questa situazione.

Quindi che si fa?

 

Cosa deve fare quindi la famiglia se la badante non vuole essere messa in regola? 
I consigli di FamKare per un rapporto sereno con la badante.

La prima regola sicuramente sarebbe arrivare a selezionare la badante con un po’ di calma, stabilire fin da subito l’impegno alla sottoscrizione del contratto e utilizzarlo fin dal primo giorno, visto che è previsto dal CCNL la possibilità di utilizzare sia il periodo di prova di 8 giorni, sia il contratto a tempo determinato.

Se però siamo già oltre questa situazione e il dado è tratto?

Allora sono solo due cose da fare:

1. Parlare chiaramente con la badante.

Ovviamente il presupposto è che la badante abbia i documenti in regola, quindi se straniera abbia un regolare permesso di soggiorno che le consenta di lavorare.

Se la badante non vuole farsi assumere in regola provate in prima battuta a parlare con calma, spiegate le vostre ragioni, che vi trovate bene con lei, che non è vostra intenzione portare avanti un lavoro in nero, che volete riconoscerle contributi, malattia, ferie e tutti gli istituti di tutela previsti da contratto.

Può essere che la badante torni sui suoi passi e alla fine accetti l’assunzione in regola.

Se così non fosse?

2. Cercate immediatamente un’altra badante

Sarà faticoso? Sì. Vi richiederà del tempo? Sì.

Ma mai quanto la continua trattativa con la badante su tutto, perché quando non c’è un contratto vale tutto e il contrario di tutto.

Sarà molto più fatico gestire una persona che non sta alle regole, che riprendere in mano la situazione e stabilizzarla una volta per tutte. Potete chiedere aiuto ai sindacati, alle associazioni delle famiglie datori di lavoro domestico o alle agenzia per il lavoro autorizzate dal Ministero specializzate in personale domestico.

Questo vi garantirà di non essere da soli a gestire questo passaggio, vi solleverà da qualche incombenza e vi darà una prospettiva più serena per il futuro.

 

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