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Badante per il post ICTUS

L’ICTUS è un evento improvviso che sconvolge la vita di chi lo subisce, come della sua famiglia, specie se la disabilità che consegue è permanente e incide sull’autonomia della persona.

Una volta che il paziente rientra a casa dopo la fase acuta, insieme alla prosecuzione della riabilitazione a domicilio, spesso si rende necessaria anche l’assistenza di una badante, convivente, a ore o di notte, anche a supporto dei familiari.

Come trovarla? Scopriamolo insieme in questo 26° capitolo del Manuale per Famiglie Badante Zero Pensieri.

 

L’ICTUS e la sua cura a domicilio

Ogni anno in Italia vengono colpiti da ICTUS, ischemico o emorragico, circa 200.000 persone, nell’80% sono nuovi episodi, mentre nel 20% degli altri casi riguarda recidive. Oggi vivono in Italia quasi 1 Milione di persone con esiti più o meno invalidanti da ICTUS. 

Il fenomeno è in costante crescita a causa dell’invecchiamento della popolazione, infatti la prevalenza della popolazione colpita è tra i 65 e gli 84 anni.

Ad un anno dall’evento acuto un terzo delle persone colpite, presenta un grado di disabilità elevato, tanto da poterli definire totalmente dipendenti dalle cure di altri.

Per quanto a livello pubblico siano attivi diversi ausili a supporto della famiglia, come l’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) con fisioterapisti, infermieri e logopedisti, certamente non bastano per coprire l’esigenza di assistenza giornaliera di questo tipo di pazienti.

 

Quale badante cercare?

Partiamo dal presupposto che, anche contrattualmente, la badante è da considerarsi personale non formato per definizione.

Sicuramente nell’assistenza oraria si possono trovare persone che hanno svolto anche percorsi formativi, come ASA e OSS, che sono più preparate per gestire queste patologie. Si parla in questo caso di assistenti familiari e se sono ASA o OSS andrebbero assunte con il livello specifico (vedi la distinzione dei livelli contrattuali). Nel caso della badante convivente invece, in quasi la totalità dei casi, si trova personale che ha imparato il lavoro facendolo.

La badante con esperienza nell’assistenza a persone che hanno avuto un ICTUS può esserci, perché magari ha frequentato qualche corso specifico, ma di badanti che realmente partecipano a queste attività sono veramente poche.

 

Esiste allora la badante per malati post ICTUS?

La risposta è sia sì che no.

Come detto in precedenza possono esserci persone formate, che svolgono assistenza oraria e che hanno anche un compenso di un certo livello.

Possono esserci badanti che hanno avuto un’esperienza simile e che accettano di fare assistenza a persone in riabilitazione o comunque rese non autosufficienti dall’attacco.

Nella maggior parte dei casi tuttavia il ruolo determinante lo ha la famiglia, sia nella fase di inserimento e quindi di istruzione al caso specifico, sia nel percorso che ne seguirà.

E’ importante investire del tempo per aiutare la badante a capire affiancare la famiglia e gli operatori specializzati nell’assistenza.

 

Se la badante non riesce a ingranare? 

Ci sono badanti che fanno fatica e non riescono a rimanere a lavorare presso la vostra famiglia, è umano. Del resto loro non sono familiari, ma persone che lavorano. Il limite di sopportazione è decisamente più basso e l’impatto emotivo che porta con sé questo tipo di assistenza, specie su persone giovani, è molto alto.

Se non va bene si cambia, consapevoli che c’è da lavorare ancora per inserire la prossima e che ci vorrà del tempo magari perché il malato accetti il cambio.

Datevi del tempo, una settimana o due, fate delle prove.

Rimani focalizzato sulla scelta di essere aiutato, sapendo che anche se all’inizio può essere faticoso, alla lunga vi darà sollievo e vi aiuterà a vivere la malattia con un po’ più di serenità.

Se per noi di FamKare l’inserimento di qualunque badante deve essere considerato come l’inserimento di un bambino al nido, quindi con tanta gradualità, a maggior ragione vale quando in casa vi è una persona con questa patologia.

 

Siamo consapevoli che è difficile, infatti noi diciamo che fare il datore di lavoro è un lavoro!

Ecco perché abbiamo ideato la figura del Family Coach, un professionista in grado di accompagnare le famiglie anche in queste fasi così delicate come l’inserimento di una badante per malati post ictus.

 

 

Se pensi di non farcela da solo, vieni a scoprire come puoi gestire la badante in tutta tranquillità con FamKare e il metodo BadanteZeroPensieri.

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