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Badante: 7 motivi per cui il fai da te costa di più

Secondo gli ultimi dati il 70% delle famiglie che hanno una badante si affida al passaparola, quasi il 95% poi fa il datore di lavoro in autonomia.

L’illusione di molti è che in questo modo è possibile trovare persone più affidabili e spendere anche meno.

Come ho detto però nella maggioranza dei casi è una illusione, perché il fai-da-te con la badante non solo espone a molti rischi, anche gravi, ma ha anche molti costi nascosti che pochi riescono a valutare correttamente.

Partiamo da un presupposto: il costo non riguarda solo quello che esce dal conto corrente, ci sono una quantità importante anche di costi indiretti, sia economici, sia emotivi.

 

Ecco quindi 7 motivi per cui la badante Fai da Te costa molto di più di quello che pensi… e anche di una badante assunta con agenzia.

 

1. I costi indiretti

Trovare, selezionare e gestire in autonomia una badante è un’attività che richiede molto tempo alla persona che se ne occupa. Prova a pensare a quanto guadagni ogni ora che lavori e immagina di moltiplicarne il valore per tutte le ore che servono per fare le seguenti attività:

  1. attivare la ricerca della badante tra conoscenti, amici, online,
  2. raccogliere tutti i nominativi segnalati o trovati online, oppure gestire tutte le telefonate delle badanti che sanno che stai cercando,
  3. organizzare i colloqui conoscitivi e gestirli (sempre che le badanti si presentino),
  4. gestire la trattativa con la badante, che conosce il contratto meglio di te
  5. andare a un CAF, commercialista o consulente del lavoro per la registrazione del contratto
  6. gestire la sottoscrizione del contratto
  7. gestire l’inserimento della badante
  8. raccogliere le ore e mandarle al consulente del lavoro
  9. pagare la busta paga, il MAV ogni 3 mesi e accantonare ferie, 13^ e TFR
  10. gestire le sostituzioni ferie.

Sempre che tutto vada bene, la badante che hai trovato al primo tentativo sia quella giusta e rimanga nel tempo (cosa che succede solo nel 20% dei casi). 

Si stima che una famiglia che gestisce in autonomia una badante può avere un impegno che va dalle 20 alle 30 ore mensili.

Insomma fare il datore di lavoro è un lavoro! Quanto ti pagheresti per questo in base a quello che guadagni per 1 ora di lavoro?

La risposta va a sommarsi al costo della badante ovviamente!

 

2. I costi emotivi

Immagina l’impatto emotivo sull’anziano da assistere, te e la tua famiglia se la badante inserita non va bene: 

  • la quantità di problemi generati che hai dovuto gestire da solo
  • tutti gli sforzi fatti per far accettare la badante al tuo anziano quasi vanificati
  • l’innalzarsi della confluttualità in famiglia
  • il peso di sentirsi spesso da soli ad affrontare questi problemi per la prima volta… e non sapere come fare…

Potrei andare avanti ancora, ma credo che già questi tu li conosca bene, e sai quanto sono importanti per la qualità di vita di tutta la famiglia, non solo la tua e quella dell’assistito.

Da una ricerca sulle badanti del 2021 è emerso che uno dei principali sentimenti che prova il caregiver familiare, cioè colui che si occupa di organizzare l’assistenza di un proprio familiare, è la solitudine. La fatica di trovarsi da soli, non sapere cosa fare e la paura di sbagliare… quando poi a pagare il prezzo è una persona fragile come un anziano che ha bisogno di assistenza… il tuo papà, la tua mamma.

Quanto costa questa emotività? Quanto vale la vostra sicurezza e serenità?

Certo non ha un impatto economico diretto, ma forse il suo valore è ben più pesante di quello monetario, non trovi?

 

3. La scarsa conoscenza del Contratto Collettivo Nazionale Colf e Badanti

La maggior parte delle famiglie arriva ad aver bisogno di una badante a fronte di un’urgenza che si è venuta a creare. Raramente si sono preparati per questo (Vedi il nostro articolo sull’importanza del pensieri preventivo).

Questo comporta che non si conoscano le regole del gioco in cui si sta entrando.

Immaginate di venire da Marte e finire catapultati in un campo di calcio, durante una partita, e non sapete nulla di questo sport, non sapete come si gioca, quali sono le regole.

Ecco per molte famiglie è esattamente così.

Quando noi Family Coach di FamKare facciamo le consulenze, molte famiglie ci chiedono informazioni base come quali sono le mansioni della badante, cosa può fare e cosa no, qual è l’orario di lavoro e di riposo, quanto prende, ecc.

Ora se vi trovate a cercare una badante in autonomia, senza queste informazioni, che invece la badante conosce benissimo, succederà che voi siete in svantaggio e vi affiderete al sentito dire e a quello che vi dice la badante. Ma a che prezzo?

Questo svantaggio di competenza nel tempo ha un costo altissimo.

 

4. Non saper fare il datore di lavoro

Altro aspetto determinante è l’incapacità di saper fare il datore di lavoro, aspetto che è una diretta conseguenza del punto precedente.

Per il tipo di lavoro che è quello dell’assistenza degli anziani a domicilio, con l’impatto emotivo che ha affidare a un estraneo un proprio caro, spesso fa perdere di vista un aspetto fondamentale: la badante è un lavoratore e come tale va trattato.

Molte famiglie hanno un’aspettativa distorta sul ruolo della badante: questo prepara sicuramente al fallimento.

C’è chi si aspetta di avere un familiare aggiunto, chi vede alla badante come una sorta di Cenerentola che lavora H 24 per 7 giorni su 7, chi come se fosse una sorta di Mary Poppins che con uno schiocco di dita entra in casa e sistema tutto, ecc.

Governare l’aspettativa delle famiglie nei confronti della badante è una delle principali attività che svolgiamo noi Family Coach di FamKare, perché solo avendo chiaro chi è e cosa ci si può aspettare realmente, si potrà gestire la badante nel modo corretto e vivere un’esperienza serena.

Così come è importante conoscere bene tutte le regole del gioco, ovvero il contratto e il mercato delle badanti.

 

5. La cattiva abitudine della prova in nero

I prossimi tre errori sono quelli economicamente più onerosi. Specie i primi due che portano spesso a vertenze con esborsi a 5 cifre.

Molte famiglie, spaventate dalla difficoltà dell’assunzione della badante, decidono di fare la prova in nero.

Prova che poi spesso non subisce una variazione in contratto per vari motivi: la badante si scopre che non ha i documenti (lavoro clandestino che è un reato penale), oppure prende la disoccupazione o altre forme di sostegno alternativo, in Italia o all’estero, che perderebbe con un contratto di lavoro formale, ecc.

Il lavoro nero apre a due problemi enormi:

  • la mancanza correttezza del rapporto: avere regole chiare permette di tutelare tutte le parti in gioco. Come faccio a mandare via la badante se non va bene? Come gestisco le ferie? I riposi? Gli straordinari?
  • il ricatto psicologico che diventa una continua trattativa economica: se la badante non si vuole far assumere e l’anziano nel frattempo si è affezionato, cosa succede? La mandiamo via lo stesso perché noi vogliamo il contratto? In molti casi la risposta è no.

A questo punto ci si trova costantemente con il portafogli in mano, per far rimanere la badante, soddisfando le sue richieste economiche. Molte famiglie ci riferiscono di pagare molto di più la badante in nero che quella dell’agenzia.

 

6. La cattiva gestione dei riposi e dello straordinario

Non saper fare il datore di lavoro porta ad errori apparentemente superficiali, ma che possono costare molto caro, anche se la badante è in regola.

La badante convivente ad esempio ha diritto a due ore di riposo giornaliero. In alcuni casi le badanti lo trascorrono in casa, questo fa si che l’anziano spesso finisca col chiamare la badante anche quando è in riposo. Sai cosa porta questo alla fine del contratto? Una vertenza per chiedere gli straordinari arretrati, e se la badante è lì da molti anni potresti trovarti a spendere anche 10 o 20 mila euro.

Lo stesso vale il riposo settimanale, che complice la disponbilità della badante e il bisogno della famiglia, spesso viene regolato in nero, che ovviamente non è tracciato… salvo poi ricevere la sorpresa di una vertenza per recuperare contributi e straordinario. Le cifre si equiparano a quelle sopra.

 

7. Non aver accantonato il TFR

Infine non aver accantonato il TFR è un altro aspetto che mette in crisi le famiglie e ha un onere importante. Molte famiglie infatti ci raccontano che sono dovute ricorrere alla banca per avere un finanziamento, con tutti i costi della pratica e degli interessi.

Se una badante è rimasta con noi 4 o 5 anni ci si può trovare a sborsare anche 10.000 euro solo di TFR.

Questi che ti ho presentato sono solo i 7 aspetti principali che portano la badante fai-da-te a costare di meno.

Ora immagina di avere un team di persone a te dedicato che mettono in campo la loro esperienza di oltre 10 anni con famiglie a badanti. Persone che conoscono il contratto delle badanti a menadito, che sono formate per guidarti passo dopo passo, facendoti risparmiare tempo e denaro, che sanno trovare la badante giusta già al primo inserimento nel 95% dei casi, contro il 20% della famiglia. Immagina di avere una spesa certa ogni mese, senza “maxirata finale”, di avere qualcuno che tratta il compenso con la badante al posto tuo… e molto altro.

Se ti va di provare a conoscere questa possibilità, non devi fare altro che provare a contattare uno dei nostri family coach e ricevere una consulenza gratuita e senza impegno.

Ascolta la testimonianza sull’esperienza del nostro cliente Tomaso
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