Abbiamo parlato nell’articolo precedente di chi è il caregiver familiare e delle fatiche che ogni giorno deve affrontare.
Stiamo parlando di un fenomeno che viene poco raccontato, ma che ha dei numeri impressionanti.
74% Gli italiani tra 40 e 55 anni che si prendono cura di 1 genitore: nel 51% dei casi è la madre anziana a essere assistita. 34% Gli italiani che curano figli piccoli e assistono genitori anziani. 3 su 4 I figli adulti che vivono a meno di 10 minuti di distanza dai genitori. 41% La percentuale di figli adulti e genitori over 77 che si sentono più volte al giorno al telefono (in Francia è il 16%, in Inghilterra il 21%). 1 su 2 Gli anziani non autosufficienti aiutati dai familiari. 43% Gli anziani disabili curati da una badante. 3% Gli anziani seguiti in esclusiva dai servizi socialiCi sono poi i numeri delle donne che lasciano il lavoro dopo la nascita del primo figlio che aumenta dal secondo figlio in poi. In Italia lavora il 49,2% delle donne, ben 10 punti in meno rispetto la media europea.Fonti: indagine Doxa per Easy Life; indagine Passi d’argento dell’ISS
Le difficoltà lavorative delle donne, nella fascia d’età compresa tra i 25 e i 49 anni, aumentano in corrispondenza dell’aumento del numero di figli e a questo incremento corrisponde una diminuzione del tasso di occupazione: dal 62,2% per le donne italiane senza figli si scende al 58,4% per le donne con un figlio (percentuale ben lontana dalla media europea, pari al 72,5%), fino ad arrivare al 41,4% nel caso di donne con tre e più figli, dimostrando così come la situazione del lavoro femminile in Italia sia ancora fortemente connessa a quella familiare.Capita che la scelta di assistere un famigliare non sia sempre presa tenendo conto di tutti i fattori in gioco e le reali ripercussioni future, ma guidata dalle circostanze e da regole sociali più o meno esplicite, specie in riferimento alle donne, che ancora in Italia, sia con la maternità che con l’ammalarsi dei genitori, rischiano di lasciare il posto di lavoro per far posto alle attività di cura. Meglio e questa nasce da una scelta di vita serena e consapevole, dove la persona che la compie ha ponderato pro e contro e riesce a mantenere un adeguato benessere a se e alla sua famiglia. Il vero problema sorge quando la scelta non ha tenuto conto fino in fondo di tutte le implicazioni e porta con sé ripercussioni notevoli sul benessere psico-fisico di chi “non-sceglie” di fare il caregiver. Per aiutare un caregiver assorbito dalle mille difficoltà noi di FamKare abbiamo deciso di formare un network di Family Coach in grado di trovare la soluzione su misura per ogni famiglia. Per farlo non è importante dare le giuste risposte, ma formulare le giuste domande! Se ti stai arrovellando per capire come riportare in equilibrio la tua vita personale, familiare e professionale riteniamo che ci siano delle domande fondamentali che tu di devi porre, specie se sei combattuto tra il mantenere il tuo posto di lavoro o prenderti una pausa per curare la persona a te cara, sia che sia un figlio, sia un genitore o un parente non più autosufficiente.Fonte:Eurostat-Rapporto di Save the children, Le equilibriste 2017