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Perché il family coaching è la soluzione più adatta per le esigenze di welfare in azienda

La difficoltà a condividere i problemi in azienda

Le persone non parlano facilmente dei propri problemi di vita e personali sul luogo di lavoro. Pensiamo all’insorgenza di una malattia, che ci riguarda direttamente oppure che riguarda i propri cari. Secondo voi perché? Una prima risposta è che i fatti personali non devono mischiarsi all’attività lavorativa. Viviamo in una dimensiona competitiva. E sul lavoro è meglio non mostrare segni di debolezza. Un’altra risposta potrebbe essere che non voglio far sapere a quel collega, che non sa proprio farsi i fatti suoi, le mie questioni personali, che non lo riguardano e su cui sicuramente spettegolerà in giro. Un’altra risposta potrebbe essere invece che semplicemente crediamo che non ci sia nessuno che ci ascolta. Questo è il dato di una ricerca promossa da ValoreD dal titolo “Talenti senza età”, che fotografa un dato tanto complesso quanto semplice allo stesso tempo. Complesso perché va a impattare su una dimensione organizzativa lavorativa e che quindi ha a che fare con il benessere, il clima aziendale, etc … Semplice perché ha a che fare con i normali rapporti tra le persone.

L’indifferenza dell’azienda

Il dato è che azienda, direzione HR e capo diretto sono le funzioni aziendali più portate a essere indifferenti quando una persona attraversa una transizione di vita negativa (una malattia personale, uno stato di salute precario di un familiare, …). Un altro dato, forse ancora più sorprendente, è che non c’è un sostanziale scostamento quando la transizione di vita è positiva, cioè quando nasce un figlio o un nipote, ci si sposa, etc … I più vicini sia in uno che nell’altro caso, sono i colleghi di lavoro, quelli con cui si instaura una relazione “alla pari”. La ricerca si fa davvero interessante quando si approfondisce un altro dato: l’indifferenza sul luogo di lavoro non paga. Nel senso che demotiva le persone, che fanno più fatica a essere performanti proprio nel momento in cui il collegamento con il lavoro potrebbe essere un fondamentale sostegno. E’ quindi proprio vero che le persone sul luogo di lavoro e nella loro vita sono due entità inscindibili? La letteratura e i convegni che individuano i trend delle risorse umane in azienda vanno esattamente nella direzione contraria.

Importante accompagnare le transizioni di vita dei collaboratori

Che fare quindi? A noi di FamKare viene in mente una sola soluzione: occorre ripensare le relazioni in azienda e riconoscere l’importanza delle transizioni nella vita delle persone, utilizzando l’intelligenza emotiva, sviluppata sulla base di una sincera convinzione. E coerenza. In alternativa l’effetto boomerang potrebbe essere disastroso. Per aiutare i dipendenti ad affrontare le transizioni di vita abbiamo pensato a portare il nostro servizio di consulenza dove maggiormente si avverte il bisogno, direttamente in azienda. Cerchiamo aziende che intendono avviare una innovativa formula di coaching: il family coaching, fusione di coaching, intelligenza emotiva e networking, in grado di incrementare l’ascolto dei dipendenti, l’identificazione di soluzioni e la pianificazione degli interventi. Nella più profonda convinzione che i servizi di welfare aziendale vadano disegnati intorno alle reali e contingenti esigenze dei dipendenti. Contattaci per conoscere la nostra proposta per le aziende. Invia una mail a info@famkare.it

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