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Cosa fare se la badante… non si alza di notte?

“Ma la badante convivente deve alzarsi di notte?”, “Che senso ha prendere una badante convivente se poi non lavora di notte?”.

Queste sono solo alcune delle domande che spesso ci sentiamo rivolgere.

Nella nostra rubrica “Cosa fare se la badante…” vogliamo rispondere alle domande più frequenti che le famiglie si trovano ad affrontare quando hanno una badante convivente e vogliono capire come gestire la notte.

 

Dipaniamo un po’ di dubbi quindi su “Cosa fare se la badante… non si alza di notte”.

Spesso si pensa che siccome il lavoratore domestico lavora in una famiglia, la relazione, il buon senso, prevalgono sulle basilari regole contrattuali. Quelle stesse regole che però noi ci aspettiamo vengano rispettate nel nostro rapporto di lavoro!

E’ come se ci fosse un doppio standard: quello che vorremmo per noi e quello che ci si deve aspettare dalla badante.

Tuttavia non conoscere bene i diritti e doveri del lavoratore domestico comporta spesso incomprensioni, che se non vengono gestite tempestivamente, portano inevitabilmente a conflitti, se non addirittura a vertenze sindacali molto salate.

E’ importante quindi tenere in considerazione sia cosa prevede il Contratto Collettivo Nazionale Colf e Badanti, sia quali sono le aspettative delle badanti, oltre a quelle delle famiglie.

 

Cosa dice il contratto

Il contratto della badante convivente prevede che questa lavori 10 ore al giorno in una fascia oraria dalle 7:00 alle 21:00, orario oltre il quale scatta lo straordinario notturno.

Eh sì, perché la badante di notte ha diritto a 11 ore di riposo, che vanno a unirsi alle due ore di riposo tutti i giorni a metà della giornata lavorativa.

Un esempio di orario di lavoro medio della badante è dalle 8:00 alle 14:00 e dalle 16:00 alle 20:00. Questo significa che dalle 20:00 o dalle 21:00 inizia il suo riposo fino al giorno dopo, periodo nel quale la badante può appartarsi nella sua stanza.

 

Quindi cosa mi serve la badante convivente se di notte riposa?

Difficile immaginare che una persona possa lavorare di giorno e di notte, mantenendo nel tempo una performance soddisfacente di assistenza.

Uno dei vantaggi della badante convivente è sicuramente la copertura di ore di assistenza, che nell’assistenza diurna sono di massimo 8 ore al giorno, per massimo 40 ore la settimana.

Quindi la badante convivente garantisce già almeno 14 ore di assistenza in più alla settimana, con un compenso proporzionalmente più basso.

Il che mi sembra già un vantaggio interessante.

Detto questo certamente la badante di notte, in caso di emergenza, se viene chiamata è tenuta a intervenire, il senso della sua presenza è anche garantire una sicurezza.

 

L’assistenza di notte è l’eccezione o la regola?

Cosa di aspetta la badante.

Un conto è chiedere alla badante di essere presente di notte e intervenire in caso di urgenza, un altro è aspettarsi che la badante si svegli abitualmente anche 3 o 4 volte a notte per fare assistenza.

Come può una badante che di fatto dorme a singhiozzo dare assistenza con efficienza anche di giorno?

Come può una badante che dorme poco o male rimanere lucida e gioviale durante il giorno?

Un altro aspetto da tenere in considerazione non sono solo i risvegli notturni, ma anche la messa a letto la sera e la sveglia al mattino.

Se la persona da assistere prima delle 23:00 non dorme e ha bisogno di assistenza, e al tempo stesso al mattino si sveglia molto presto, ad esempio alle 6:00, è impensabile che sia la stessa badante a seguirla.

Inoltre dalle 22:00 alle 06:00 viene considerato straordinario notturno, con una maggiorazione del 50%.

Quindi anche si trovasse la badante disposta a fare questi orari, è necessario riconoscerle lo straordinario.

 

Cosa deve fare la famiglia? 

Tre consigli di FamKare per un rapporto sereno con la badante.

Come diciamo sempre: la prima regola fondamentale è il buon senso, ma la seconda regola è rispettare reciprocamente il contratto colf e badanti al 100%, che evita qualunque fraintendimento.

Ecco quindi i nostri 3 consigli:

  1. osserva attentamente il tuo anziano da assistere, in particolare la notte, e cerca di capire se è gestibile o meno con la badante convivente,
  2. se oltre le 10 ore di assistenza al giorno è necessario intervenire più volte di sera o di notte, va valutata un’altra soluzione oltre alla badante convivente,
  3. ricordati sempre: una badante a cui sono garantiti i suoi diritti e riposata, sarà sicuramente una badante che lavora meglio.

Attenzione siamo consapevoli che, come in tutti gli ambienti di lavoro ci sono i furbetti, per questi ci sono sempre gli strumenti dei provvedimenti disciplinari e del licenziamento, purché si siano rispettate le regole di base del contratto prima!

 

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