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La sfida del conciliare famiglia e lavoro. Se la risposta fosse il Welfare della Famiglia?

La situazione in numeri

Spesso si sente parlare di conciliazione famiglia-lavoro, o work-life-balance per usare un inglesismo, legato al welfare aziendale.
Proviamo a guardare i numeri di questo bisogno sempre più impellente delle famiglie italiane:

  • 12.746.000 sono gli italiani tra i 18 e i 64 anni (34%) che si occupano di figli minori di 15 anni o di parenti anziani, malati o disabili.
  • 2.827.000  tra questi sono coloro che si occupano di familiari anziani, malati o disabili.
  • 650.000 si occupano contemporaneamente sia dei figli minori sia di altri familiari, la cosiddetta “generazione sandwich”.

L’altro tema è l’impatto sulle donne della difficoltà a conciliare famiglia e lavoro:

  • 11,1% delle donne con almeno un figlio non hanno mai lavorato per prendersi cura dei figli
    (in UE la media è il 3,7%)
  • 38,3% delle occupate 18-64 anni con figli sotto i 15 anni che hanno modificato aspetti professionali per conciliare lavoro e famiglia
    (per i padri con le stesse caratteristiche il valore è 11,9%)

E’ quello che emerge dal Report Conciliazione tra Lavoro e Famiglia pubblicato dall’Istat lo scorso 18 novembre 2019.

Più di un occupato su tre lamenta difficoltà a conciliare famiglia e lavoro

Il 35% dei padri e delle madri, con figli al di sotto del 15 anni o con familiari disabili, che lavorano dichiarano che c’è almeno un aspetto dell’attuale professione che rende difficile conciliare famiglia e lavoro.
Il dato sui problemi di conciliazione si innalza al 42% per coloro che devono prendersi contemporaneamente cura di figli minori e familiari non autosufficienti.
Spesso il problema è legato all’impossibilità di poter ridurre l’orario di lavoro.

Il welfare aziendale

Nonostante i numeri crescenti sull’impegno delle aziende in attività di welfare, i dati sulla criticità della conciliazione famiglia-lavoro sono ancora molto forti.
Secondo il Rapporto Welfare Index PMI 2019 di Generali il 20% delle PMI Italiane ha introdotto politiche attive di welfare in azienda.
E’ evidente che il numero, seppur significativo, rimane ancora esigo, calcolando che rimane scoperto l’80% delle aziende.
La situazione nelle grandi aziende è sicuramente migliore, grazie alla maggiore strutturazione infatti, per loro è possibile accedere a piattaforme che forniscono servizi certificati.
Anche noi di Famkare siamo stati selezionati da tre piattaforme di Welfare aziendale:

Tuttavia in un Paese fatto principalmente di micro, piccole e medie imprese la strada da fare è ancora lunga.

Meno buoni Amazon e più piani personalizzati

Anche per chi un piano di welfare in azienda lo ha, spesso trova più congeniale utilizzare il proprio premio in buoni carburante, buoni spesa, sconti su piattaforme di e-commerce. Intendiamoci, attività assolutamente legittima. Tuttavia dal nostro osservatorio lo riteniamo molto lontano dalla possibilità di aiutare effettivamente i propri lavoratori a risolvere i problemi di conciliazione famiglia-lavoro.

Provocatoriamente potremmo dire, guardando al nostro orticello: meno buoni Amazon e più sconto badanti, baby sitter e colf.
Ma a ben vedere probabilmente nemmeno questa sarebbe la soluzione più adatta.

Dialogando con le associazioni datoriali, le aziende e gli stessi responsabili delle piattaforme Welfare con cui lavoriamo, ciò che emerge è la necessità sempre più stringente di un welfare personalizzato. Cioè la capacità di capire le specifiche esigenze di conciliazione del proprio dipendente e sostenere come azienda il suo piano personalizzato.

Il welfare della famiglia

In un’epoca in cui il Welfare statale è sempre più in contrazione, per non dire in crisi, un Welfare Aziendale ancora acerbo e mostra ancora delle criticità, a noi di Famkare piace parlare di welfare della famiglia.

Noi che abbiamo puntato il nostro modello di consulenza alle famiglie attraverso il metodo del Family Coaching, lavoriamo principalmente su due elementi fondamentali:

  1. la consapevolezza della propria situazione e dei propri strumenti per superarla
  2. la responsabilità di individuare insieme delle risposte a partire da sé.

Certo sono importantissimi i servizi del territorio e che possiamo fruire dalle aziende. Il coaching ci ha insegnato a diventare protagonisti del nostro cambiamento. Ecco perché aiutiamo le famiglie a costruire insieme a noi il proprio progetto e piano di assistenza, sostenendoli non solo nel trovare la persona più adatta a sostenerli nelle loro esigenze, ma anche fornendo tutti gli strumenti affinché siano in grado di gestire in autonomia e al meglio la realizzazione dei propri obiettivi.

Il nostro ruolo? Allenarli a raggiungere la situazione desiderata, attraverso piani di conciliazione personalizzata.

Il motto di noi Family Coach di Famkare è noto e comunque sempre efficace: “Non diamo un pesce oggi, ma insegniamo a pescare!

Se vuoi scoprire come puoi costruire il tuo piano di conciliazione vita-lavoro personalizzato, contattaci e fissa una consulenza gratuita con un nostro Family Coach!