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La badante robot: fantascienza o realtà?

Quello che fino a qualche tempo fa sembrava una trama da film di fantascienza, oggi diventa una realtà: i robot stanno entrando nella vita delle persone.

Si moltiplicano le notizie di robot umanoidi inseriti in alberghi, ristoranti e banche per assistere i clienti, ma anche in ospedali e strutture per anziani. 

Non solo: sono ormai diffusi in diversi Paesi del mondo robot, più o meno grandi nelle dimensioni, nella casa delle persone, come una sorta di nuova frontiera dell’animale da compagnia. Esistono già in commercio diverse tipologie di robot: quello che ti aiuta a ricordarti di prendere la tua terapia, che ti permette di fare una videochiamata con i tuoi familiari o con il tuo medico, che semplicemente interagisce con te facendoti sentire meno solo, che ti prepara la cena, ti pulisce casa, intrattiene i figli e tanto altro ancora.

Il fenomeno sta prendendo talmente tanto piede che alcuni esperti propongono persino di far pagare l’INPS ai robot, in previsione del fatto che sempre più svolgeranno mansioni che ora sono ad unico appannaggio dell’uomo.

La domanda che ci viene spontanea: quanto tempo passerà prima che si diffonda l’abitudine di avere una badante o una colf robot? Quello che oggi sembra ancora qualcosa di impossibile a molti è decisamente più vicino di quanto si pensa.

L’epoca del cambiamento esponenziale

Siamo in un mondo caratterizzato da crescita esponenziale, viviamo a una velocità che non abbiamo mai conosciuto nei secoli precedenti. Basta guardarsi indietro di qualche decennio e accorgersi che solo 40 anni fa i telecomandi dei televisori spesso erano i bambini di casa e dopo il Carosello tutti a nanna, ora non solo possiamo scegliere tra una vastissima offerta, sempre più on demand, ma possiamo anche cambiare canale semplicemente usando la voce, comodamente seduti sul divano. Vi ricordate la vita senza cellulari? O come si facevano le ricerche prima dell’avvento di Google o Wikipedia? Ora sembra impossibile non poter fare una ricerca in internet sul telefono, scambiare messaggi via Whatsapp, consultare la mappa su GoogleMap per sapere dove andare e quanto traffico troveremo. Con lo smartphone ormai possiamo anche accendere il riscaldamento a casa, controllare se abbiamo chiuso le tapparelle, monitorare il sistema d’allarme, pagare o prelevare senza carta, acquistare qualunque prodotto con un click.

Bene tutto questo è successo in due o tre decenni e stiamo assistendo a una costante accelerazione.

Per raggiungere un pubblico di 50 milioni di persone la radio ci ha messo 38 anni, la televisione 13 anni, internet 4 anni, Facebook 2 anni, Whatsapp 18 mesi!

Se tutto questo sembrava impossibile pochi anni fa, la domanda è quanto ci metteremo a considerare un’abitudine avere un robot in casa?

Ecco a voi Pepper!

Vi vogliamo presentare Pepper, il più famoso e diffuso tra i robot umanoidi, presente ormai anche in Italia da diversi anni.

Il video è del 2017 e già sono cambiate molte cose da allora e molti altri robot sono stati messi in commercio, ma secondo noi è molto interessante per capire l’impatto che avrà, specie nella quotidianità delle persone, anche le più anziane.

Quello che emerge dal servizio della Rai in Giappone è la sorprendente confidenza che sviluppano le persone con questo simpatico robot, che anche in relazione con persone anziane, non è considerato una disumanizzazione del rapporto, anzi l’anziano con Pepper vive più serenamente le sue attività riabilitative, perché non si sente giudicato nelle sue difficoltà dovute ai limiti che fisicamente l’età impone.

Buona visione!

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