Crescere tra ritmi naturali e tecnologici: una nuova sfida educativa

Se proviamo a pensare a quando eravamo bambini, probabilmente le prime immagini che ci vengono in mente sono la spensieratezza, i giochi all’aria aperta, le ginocchia sbucciate. Se proviamo a pensare adesso ai nostri figli, l’immagine è quasi certamente molto diversa: non solo perché in molte città mancano luoghi e spazi adatti ai più piccoli, ma soprattutto perché sempre più spesso i bambini preferiscono stare in casa a giocare con tablet, smartphone e cellulari.

Nativi digitali

La tecnologia negli ultimi anni ha portato sicuramente grandi cambiamenti che si riflettono sulle nuove generazioni di bambini nati e cresciuti nell’era della connessione, i cosiddetti “nativi digitali”. Come genitori ci troviamo davanti ad una nuova sfida educativa: dobbiamo imparare a conoscere le nuove tecnologie, i dispositivi elettronici e il mondo dei “social” per poter accompagnare bambini e ragazzi verso un uso corretto e consapevole degli strumenti digitali. I bambini sono circondati dalla tecnologia, imparano ad usarla fin da piccolissimi e rischiano di venire letteralmente “risucchiati” dalla multimedialità. Non solo: a volte anche per noi genitori è comodo usare tablet e smartphone come strumenti per i tenere occupati i nostri figli mentre prepariamo la cena, guidiamo o semplicemente quando abbiamo bisogno di un momento di riposo dopo una giornata di lavoro.

Tornare a dare spazio alle esperienze sensoriali e sensomotorie

Dobbiamo però tener presente alcune criticità: l’apprendimento nei primi anni di vita avviene attraverso le esperienze sensoriali e sensomotorie. I bambini conoscono il mondo che li circonda, gli oggetti, le persone e acquisiscono capacità motorie, cognitive e relazionali utilizzando principalmente il loro corpo e i cinque sensi: muovendosi, toccando, portando alla bocca, saltando, arrampicandosi, vivendo le loro piccole frustrazioni e cercando delle strategie per superarle. Smartphone e tablet rischiano di diventare una grave interferenza nello sviluppo perché impediscono al bambino di fare queste esperienze fondamentali. Questo non significa che non si possa “sporadicamente” guardare un cartone animato o qualche video interessante, ma dobbiamo essere consapevoli che il tablet, lo smartphone o la tv non hanno nulla a che fare con i bisogni educativi dei bambini da zero a tre anni.

Sostegno alla genitorialità

Una sfida troppo difficile? Noi di FamKare vogliamo essere al fianco delle famiglie per supportarle nel delicato compito di crescere i bambini in questa epoca di grandi cambiamenti. Il Family Coach può diventare una risorsa importante per valutare la strategia di supporto nell’educazione dei bambini. Magari aiutandoti a selezionare una persona a cui delegare alcune attività domestiche per poterti dedicare con maggiore energia ai tuoi bambini. Chiamaci per sapere come possiamo aiutarti a trovare insieme la soluzione più adatta alla tua famiglia!!

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